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Processo Mills, condanna

confermata in appello
di Silvia Tironi sabato 31 ottobre 2009

2' di lettura

La seconda sezione della Corte d'appello di Milano ha confermato lacondanna di primo grado nei confrontidell'avvocato inglese David Mills per corruzione in atti giudiziari. Mills era stato condannato in primo grado a 4 anni e 6 mesi. "Non è finita qui" - L'avvocato difensore Alessio Lanzi si è detto amareggiato per la decisione dei giudici e hagià annunciato il ricorso in Cassazione: "Il nostro commento non può cheessere amaro ed esprimere una sensazione di diasgio. Credo che questasia una decisione che mette a dura prova la nostra fede nellagiustizia. Non c'erano ragioni per condannare Mills". "Non è finita qui", ha aggiunto l'altro difensore FedericoCecconi; "Abbiamo elementi forti che, qualsiasi sarà la motivazione diquesto verdetto, potranno portare a una riforma della sentenza inCassazione". E di sentenza "illogica" ha parlato Niccolò Ghedini, secondo ilquale la decisione della Corte d'Appello di Milano "nega in radice ogni risultanza in fatto e in diritto. Un processo svolto in tempi record negando qualsiasi prova e rifiutando qualsiasi possibilità di difesa. Tale decisione non potrà che essere annullata dalla Corte di Cassazione. Comunque, ancora una volta, si conferma che a Milano non si possono celebrare processi quando, ancorchè indirettamente, vi siaun collegamento con il Presidente Berlusconi". Battaglia sulla prescrizione - L'ultima 'battaglia’ tra accusa e difesa si è giocata questa mattina sulla prescrizione:il sostituto procuratore generale Laura Bertolè Viale, nelle sue repliche, haparlato questa mattina di tre lettere scritte tra il gennaio e la fine delfebbraio 2000 che proverebbero la responsabilità di Mills quale «corrotto daSilvio Berlusconi» per avere reso due false testimonianze nei processi milanesi'All Iberian' e tangenti alla Gdf. Una precisazione importante, quella sulladata,per il pg ai fini della prescrizione. Per la difesa, invece, l'ipoteticacorruzione si sarebbe consumata nel '98: quindi, poiché sono passati più didieci anni, i fatti sarebbero ormai coperti dalla prescrizione. Per di più,sempre secondo al difesa, i flussi finanziari indicati dall'accusa sarebberodiversi da quelli al centro del processo. Per l'accusa, inoltre, Mills, che nel'96 venne sentito come semplice testimone, quindi con l'obbligo di dire laverità in quanto rivestiva in panni del pubblico ufficiale, anche come indagatoin reato commesso avrebbe avuto l'obbligo di dire il vero. Per la difesa, peròil punto è un altro: l’avvocato inglese, in quegli anni, non avrebbe dovutoassumere le vesti del teste ma quelle di indagato in reato commesso, quindisenza alcun obbligo di dire il vero.

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