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Coronavirus, i nuovi focolai sono i campi rom? "Noi curiamo il morbo con le erbe, ma se arriva fin qua fa una strage"

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"Il coronavirus? Lo curiamo con le erbe". I rom hanno i loro metodi per tenere lontana l'epidemia. A raccontarlo sono i nomadi di Giugliano (Napoli) che hanno allestito abusivamente un campo dove vivono 80 famiglie. “Qui non è venuto nessuno a informarci, a dirci come ci dovevamo comportare - spiegano al Giornale -. Noi lo abbiamo saputo dalla televisione. Il Comune ci ha abbandonato". I rom, come tutti in Italia, devono fare i conti con un morbo con la differenza, come tengono a spiegare, che "se arriva qua, il virus fa una strage”. D'altronde se all'interno dell'accampamento lo prende uno, lo prendono tutti.

 

 

"Preghiamo anche molto, preghiamo Dio che questo male resti lontano da noi, da tutto il mondo", anche se forse è troppo tardi. Intanto, fa sapere chi vive all'interno del campo, in molti si stanno informando sul Bonus da 600 stanziato dal governo per far fronte all'emergenza: “Lavoro in nero, mi arrangio a svuotare garage, magazzini - racconta uno di loro -. Adesso stiamo fermi, abbiamo paura di uscire perché c’è il divieto, ci sono le multe, ci sono le denunce. Posso uscire solo per fare un po’ di spesa. Quel lavoro mi permetteva di vivere, noi andiamo avanti con quel lavoro”.

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