Un nuovo sfogo dello zio di Silvia Romano, Alberto Fumagalli, fratello della madre della ragazza liberata dopo 18 mesi di prigionia, Francesca Fumagalli. Una famiglia sotto assedio, quello delle persone che non lasciano tregua sotto casa e soprattutto quello delle minacce, degli insulti, dell'odio. "Siamo in silenzio stampa - attacca Alberto -, nessuno ci vuole aiutare ma solo fare carriera sulla nostra pelle e speculare", accusa. E ancora, aggiunge di aver staccato il telefono e di aver visto giornalisti anche fuori dal supermercato ne quale lavora e in giro per il quartiere con la sua fotografia in mano. Caccia ad ogni singola parola, a ogni dichiarazione, in un assedio insostenibile.
Silvia Romano, l'avvertimento di Casella dopo due anni di rapimento: "Sai perché parli bene dei tuoi carcerieri?"
Durò 743 interminabili giorni, ossia oltre 2 anni, dal 18 gennaio 1988 al 30 gennaio del 1990, il sequestro di Ce...Poi, riportate dal Corriere della Sera, le parole di un altro familiare, che però sceglie l'anonimeto: "Silvia oggi non è più vittima di un rapimento, ma un simbolo, un pretesto, un feticcio da bruciare in piazza in nome di una visione politica". Poi la madre, Francesca, che spiega: "Non le stiamo facendo vedere i telegiornali, usa pochissimo i social e internet. Non vogliamo che tutto quello che sta succedendo interno a lei possa causare ancora più dolore". Poche parole, consegnate dopo aver sbottato contro i giornalisti che non le davano tregua: "Che palle"...