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Fase 2, l'Ue studia una possibile suddivisione dei Paesi europei per non bloccare del tutto il turismo quest'estate

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Il governo italiano ha deciso che dal 3 giugno riaprono le frontiere italiane a tutti i cittadini dell'area Schengen senza distinzioni, senza quarantena e senza autocertificazione. E domani il ministro degli Esteri Luigi Di Maio cercherà di aprire canali simili anche con gli altri Paesi Ue nella videoconferenza che si terrà sull' argomento tra i ministri degli Esteri europei. Lo scrive il Corriere della Sera. L'obiettivo è quello di arrivare a un'uscita totale dal confinamento in modo coordinato come anche auspicato dalla Commissione europea. In ballo ci sono le vacanze degli italiani e degli europei, ma anche la sopravvivenza del settore turistico che nella Ue vale il 10% del Pil, pari a circa 1.400 miliardi, e che per alcune regioni italiane è la principale attività economica. 

 

 

Intanto l'Ue sta studiando un'uscita dal confinamento su base regionale e non nazionale, che permetta di muoversi tra le zone meno colpite dal virus, anche in vista delle vacanze. Francia e Spagna lo hanno già fatto: sono già divise in zone "rosse", dove il confinamento è stringente, e "verdi", dove le misure anti-coronavirus si sono potute allentare. La stessa strategia è ora allo studio della Commissione Europea: l'idea è di dividere in zone rosse e verdi l' intera area Schengen più il Regno Unito, così da salvare la mobilità - e cioè il turismo - in tempo per l' estate, almeno da un'area sicura all'altra. In Italia, secondo questo studio, le zone rosse sono tutte quelle nord e del centro Italia fino al Lazio, più la Sardegna, le zone verdi da Napoli in giù.

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