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Taglio dell'Iva? Perché così il governo punisce gli anziani

mercoledì 24 giugno 2020

2' di lettura

Taglio dell’Iva temporaneo imitando il modello tedesco dove l’aliquota del 19% è stata abbassata al 16% e quella del 7% al 5% per 6 mesi. Nell’idea del governo, l’aliquota del 22% scenderebbe fino a una decina di punti, limando appena quella del 10% che grava sui beni primari. L’ipotesi allo studio del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri  verrà accompagnata all'introduzione dei meccanismi di cashback e di cashless. Una lotta al contante  che il Governo di Giuseppe Conte  intende portare avanti da tempo e che non fa rischia di penalizzare ancora gli anziani. 

Pensiamo quanto accade già adesso con le spese mediche la cui detrazione fiscale è del 19%, peccato però che con il 2020 alcune spese, infatti, non potranno essere oggetto di quest’agevolazione fiscale, se non vengono saldate attraverso mezzi di pagamento tracciabili (bonifico bancario, bonifico postale, bancomat, carta di credito). Anche se l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa nella classifica dei Paesi che usano più il contante, la media europea  è di 117 transazioni pro capite annue, e che l'Italia è più o meno a metà graduatoria con 55,9 è pur pero che la stimata Germana Germania è vicina con 54,9. Inoltre secondo i dati diffusi da Assofin, Nomisma e Ipsos i pagamenti elettronici nel 2018 sono cresciuti già del 6,8%, in accelerazione rispetto all'anno precedente. Non solo, due anni fa si è registrato un record di importi transati con carte di credito, che hanno superato gli 80 miliardi di euro.


Ovviamente a smanettare con carte, pagamenti on line, Paypal e dintorni sono i giovani. Tuttavia è pur vero che fascia di età più elevata, relativa agli over 65, ha effettuato in media il più alto numero di transazioni pro-capite, utilizzando il contante nell' 85,4% dei casi e le carte solo nel 13,5% delle spese.  


“È uno degli strumenti possibili di tipo congiunturale”, ha spiegato Gualtieri a Telefisco, chiarendo “che va distinto dagli interventi strutturali”, spiega. “Noi”, aggiunge Gualtieri, “stiamo valutando tutti i possibili interventi congiunturali, tenendo anche conto del quadro delle risorse, dello spazio fiscale di cui si dispone e dei vari interventi necessari a luglio e quindi stiamo esaminando tutte le varie opzioni, tra le quali anche  questa, ma siamo a questo stadio ed è quello che ha anche detto anche il presidente del Consiglio”. Poi, prosegue Gualtieri, “ho visto che si è animato un dibattito che ci ha tutti un po’ divertito, il governo esamina tutti gli scenari e poi prenderà le sue decisioni”.

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