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Caso crocefisso, vandalismi

contro chi ha ricorso all'Ue

Michelangelo Bonessa
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Tre croci e, vicino, lascritta "Cristo" tracciate con la vernice nera sulla recinzione dellacasa della famiglia Albertin ad Abano Terme (Padova), la stessa che hapresentato e vinto il ricorso alla Corte europea contro l'esposizione delsimbolo cristiano nelle classi. Insieme alle scritte sono arrivate anchelettere di minaccia Insieme alle scritte ed alle croci inchiodate odisegnate sugli edifici sono state recapitate anche lettere anonime che siscagliavano con toni molto forti contro gli Albertin per aver dato avvio alricorso a Strasburgo. Sul caso stanno investigando i carabinieri. “Avevamo visto giusto, i Torquemada sono entrati inazione”, afferma Michele Bortoluzzi, Veneto della Direzione Nazionale diRadicali Italiani che qualche giorno fa aveva chiesto protezione per iricorrenti. Bortoluzzi ha fatto approvare al Congresso nazionale di Chiancianouna mozione di solidarietà alla famiglia di Abano e di condanna di tutte lemanifestazioni di intolleranza. Un'interrogazione parlamentare urgente è statainvece avviata dal senatore Marco Perduca: “Urgente come urgente è una rispostaai fatti che stanno accandendo in queste ore - ha detto - è infatti stataviolata la sede di Radicali Italiani a Roma, oltre alla casa della famigliaAlbertin”. Nell'interrogazione, presentata insieme allasenatrice Poretti, si chiede al Ministro dell'Interno quali misure intendaadottare per garantire la sicurezza personale nei confronti dei cittadiniitaliani che hanno presentato ricorsi ad organi internazionali contro lasupposta violazione di norme a garanzia della non discriminazione per motivireligiosi e che sono stati al centro di campagne di intimidazione

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