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Meredith, chiesto l'ergastolo

per Amanda e Raffaele

Silvia Tironi
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Ergastolo per Amanda e Raffaele. È questa la richiesta dei pmGiuliano Mignini e Manuela Comodi per la Knox e Sollecito, accusati dell'omicidio diMeredith Kercher. I magistrati hanno così concluso la loro requisitoria davantialla Corte d'assise di Perugia. Per l'americana è stato chiesto anche l'isolamentodiurno per nove mesi, due mesi invece per Sollecito. Dopo larichiesta di condanna all'ergastolo avanzata dai pm, Amanda Knox ha preso laparola per una breve dichiarazione spontanea: “Meredith era mia amica e nonla odiavo. È assurda l'idea che volessi vendicarmi di una persona che erastata gentile con me”. La giovane ha parlato in italiano ed è apparsa commossa.“Non ho avuto - ha aggiunto Amanda - alcun rapporto con Rudy. Quello che hosentito negli ultimi due giorni è pura fantasia, non è la realtà”. L'udienza è stata rinviata a venerdì prossimo.   “Amanda hacovato odio per Meredith ed era venuto il momento di vendicarsi diquella ‘smorfiosa' che la rimproverava per le pulizie di casa e che stava semprecon le sue amiche inglesi”, ha detto il pubblicoministero Giuliano Mignini durante la sua requisitoria. “C'è stata unadiscussione per soldi o forse perché la studentessa inglese era contraria allapresenza di Rudy in casa”, ha quindi aggiunto il magistrato. A quel puntosecondo la ricostruzione “c'è stato il tentativo di coinvolgere Meredith in unpesante gioco sessuale”. È a questo punto che, sempre secondo il pm, “èiniziato il calvario di Meredith”.   La difesadella studentessa americana Amanda Knox non approva la ricostruzione del pm, inparticolare l'avvocato Carlo DallaVedova, uno dei difensori, sostiene che si tratti di una “ricostruzionedella procura molto suggestiva, ma assolutamente priva di elementi probatorie per condannare le persone ci vogliono le prove». Per il legale il pm «haintrodotto delle novità soprattutto nel rapporto Knox-Rudy Guede, cioè riguardoa uno dei principali emersi come carenti nel dibattimento”, ma ha aggiunto: “Dobbiamodare atto che questo è un processo indiziario e come tale aperto a tutta unaserie di verità. Oggi ne abbiamo ascoltata una”. La difesa della Knox sisarebbe aspettata oggi una “maggiore giustificazione da parte del pmsoprattutto per quanto riguardava movente, arma del delitto e presenza diAmanda nella stanza”. “Situazioni che sono invece - ha proseguito Dalla Vedova- assolutamente lacunose. Tutto questo ci rende fiduciosi per la decisionefinale”. Riguardo alle lacrime di Amanda in aula, l'avvocato ha spiegato cheper l'americana “non è stata una giornata più dura di quella dell'udienzapreliminare, ma ovviamente non fa piacere sentirsi accusata di un omicidio cosìgrave per il quale Amanda si è detta dal primo giorno innocente”. Amanda “hapianto, ma è una ragazza che ha 20 anni, è in carcere e in attesa di giudizio.Tutto questo l'ha logorata e oggi ha fatto trasparire un minimo di emozione”.Luciana Ghirga, l'altro avvocato di Amanda, ha spiegato che «contesteremoradicalmente la ricostruzione del pm», aggiungendo che “oggi abbiamo appresodel terzo movente, quello dell'odio, e che si è inteso dare una lezione sessualea una "smorfiosetta" che però sta in un solo episodio. Credo che sianon solo infondato ma del tutto fantasioso e arbitrario come ha già detto ilgup”. La parte civile, al contrario, ha apprezzato l'operato del pm: una “requisitoriaassolutamente completa che ha coperto a 360 gradi tutti gli elementi diquesto processo”, che “ha portato tra l'altro delle interpretazioniassolutamente importanti per i due pilastri dell'accusa, la simulazione direato e la violenza sessuale. Su questi aspetti il pm è stato assolutamentepreciso è sono quindi molto soddisfatto” ha detto l'avvocato FrancescoMaresca, che rappresenta la famiglia Kercher insieme a Serena Perna. Inparticolare l'avvocato, rispondendo a una domanda dei giornalisti al terminedell'udienza, ha sostenuto che “i reati contestati prevedono la richiestadell'ergastolo e quindi immagino sia questa sia quella che avanzerà ilpubblico ministero”.    Prove inconfutabili - “Provescientifiche inconfutabili e sovrapponibili”: inizia così, davanti alla Corted'assise di Perugia, la requisitoria del pubblico ministero Manuela Comodi nelprocesso a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l'omicidio di MeredithKercher. Il magistrato si è soffermata sugli aspetti scientifici dell'inchiestae ha definito “nulla” la possibilità di contaminazione del Dna rilevato sullascena dell'omicidio della studentessa. Riguardo alle critiche delle difese ilmagistrato ha detto che queste “hanno mancato il bersaglio e non sono maiandate oltre l'insinuazione. In ogni analisi biologica - ha aggiunto - è insitoil rischio di deperimento e di contaminazione. La biologa della poliziascientifica Patrizia Stefanoni ha però messo in atto tutte le procedurepreviste per evitare questi fenomeni e nessuno può affermare il contrario. Iconsulenti di parte hanno poi partecipato a sopralluoghi e analisi». Riguardoal gancetto del reggiseno della vittima sul quale sono state trovate tracce delDna di Raffaele Sollecito e della vittima, il pm ha spiegato che il reperto«non si è mai spostato dalla stanza del crimine occupata solo da Meredith.Sollecito - ha proseguito - non viveva in quella casa e non era stato in quellastanza”. Quanto ai diritti lesi delle difese, ha precisato, “l'unico dirittoleso è stato quello della polizia scientifica e della postale a vederericonosciuto il loro lavoro». Il pm ha quindi cominciato a parlare dei datirelativi alle celle telefoniche esaminati nell'indagine. Anche oggi Sollecito ela Knox, che siproclamano innocenti, sono entrambi in aula. Poi la parola passerà di nuovo alpm Giuliano Mignini per le richieste di condanna all'ergastolo. "Ha accusato un innocente" - Pesano come macigni le parole delpm Giuliano Mignini nei confronti di Amanda Knox. La ragazza «haconsapevolmente accusato un innocente», ha spiegato il pm alla Corte d'assisedi Perugia. Il riferimento è a Patrick Lumumba coinvolto nell'indaginesull'omicidio di Meredith Kercher. «Amanda - ha detto il pm - non hamosso un dito mentre languiva in carcere. Nè lei nè la madre che aveva raccoltole sue confidenze. E guarda caso si trattava di una persona di colore come RudyGuede. Ha poi fatto riferimento ad una «continua operazione di demonizzazione» dialcuni testimoni, riferendosi alle dichiarazioni delle difese degli imputati.Infine, una nota di plauso al lavoro della Squadra mobile di Perugia e di tuttele forze dell'ordine.

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