Pessima

Mara Carfagna, gli insulti della Sardina Alessandra Caiulo: "Mi fa vomitare"

Brunella Bolloli

La portavoce a volte deve sapere tenere a freno la lingua, soprattutto se usa i social dove i messaggi non passano inosservati. Nello specifico, Alessandra Caiulo, nome sconosciuto a livello nazionale ma noto in Puglia, il 12 febbraio ha scritto uno squallido post su Facebook che faceva più o meno così: «È brutto brutto se dico che mi viene da vomitare al solo pensiero della Carfagna ministro per il Sud?». Il messaggio, corredato da foto, prendeva di mira anche Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, gli altri due azzurri che Mario Draghi ha scelto nella squadra di governo e il leghista Giorgetti e conferma ciò che era chiaro da molto tempo: la sinistra predica bene e razzola male. Caiulo, cantante della Notte della Taranta, esperta di pizzica e fedelissima della presidente Pd del consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, di cui è, appunto, portavoce, è stata anche una delle più attive Sardine del Salento, proprio quel movimento di giovani fondato da Mattia Santori e compagni e così impegnato a cambiare il linguaggio della comunicazione politica affinché si rispettasse l'avversario e non lo si insultasse più. Inoltre è donna e quindi dovrebbe essere attenta alla solidarietà femminile, alle quote rosa e a tutto il contorno d'indignazione che le compagne hanno sempre rivendicato nelle loro battaglie contro il sessismo dilagante degli uomini e, ormai è chiaro, anche di certe donne.

 

 

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Invece Caiulo, pagata 91mila euro l'anno di soldi pubblici per ricoprire un ruolo istituzionale del quale molti sostengono non abbia le competenze, ha dimenticato i buoni propositi delle Sardine e il suo incarico in Regione e ha fatto l'ultrà come una Gozzini qualunque. Poi ha rimosso il post "vomitevole", ma intanto il centrodestra si è scatenato. Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo, ha chiesto le dimissioni della portavoce della Capone perché, ha detto, «i toni usati non possono essere consoni a chi è il portavoce del presidente del Consiglio regionale della Puglia, che rappresenta non solo la maggioranza, pur essendo un consigliere regionale del Pd, ma tutti i 50 consiglieri, quindi anche il centrodestra».

 

 

 

 

Accuse alla Sardina canterina sono giunte anche dal gruppo di Forza Italia, secondo cui il contenuto del post «ha leso, ancor prima che l'immagine di membri del governo e autorevoli rappresentanti di Fi, il principio del rispetto delle altrui opinioni e posizioni». La questione è stata sollevata anche ieri sia in ufficio di presidenza che nella capigruppo, ma centrosinistra e M5S hanno detto no alla revoca della nomina. Intanto, ieri, Laura Boldrini ha fatto sapere che è stato condannato a 6 mesi di reclusione e al risarcimento del danno l'uomo che su Facebook aveva scritto: «Per la Boldrini sempre più piombo delle P38». L'ex presidente della Camera si era costituita parte civile ed era andata a testimoniare. «Dobbiamo denunciare l'odio online», ha detto l'esponente Pd, «minacce e insulti non possono restare impuniti. È un modo anche per "riprenderci" la Rete come spazio di confronto. Una battaglia di libertà».