"Mi ero accorto che qualcosa in Aria non funzionava il giorno che abbandonarono 300 anziani convocati per errore" racconta Guido Bertolaso, consulente per i vaccini del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, in un'intervista al Corriere della Sera. "Ma possibile che qualcuno non venga chiamato ed altri mandati a 60 chilometri da casa per farsi vaccinare? Era un sistema che funzionava male e andava cambiato: siamo atterrati su Marte, non possiamo non gestire delle prenotazioni via sms" prosegue l'ex capo dell Protezione Civile. "L'emergenza sanitaria non può avere bandiere. Nella mia vita ho lavorato con 4.500 sindaci e non mi sono mai chiesto di che partito fossero".
Bertolaso espone anche i progetti futuri legati all'organizzazione della campagna vaccinale: "Fra poche settimane dovremo far convivere tre diversi vaccini. Una grande risorsa, ma anche un rischio di ingolfamento pratico. Posso promettere che entro l'11 aprile tutti gli over 80 saranno vaccinati. Il piede è sull'acceleratore. Ma già ora in Lombardia sono stati vaccinati un quinto del totale italiano: stiamo rispettando le proporzioni. I numeri non si possono manipolare" ha dichiarato e riguardo al suo ruolo ha detto: "Qui non sono nessuno: non posso firmare un pezzo di carta, non posso stanziare un euro. Sono qui a incastrare numeri, con un po' di autorevolezza, ma senza autorità".
In conclusione Bertolaso esprime anche la sua posizione riguardo all'ipotesi che lo vedrebbe candidato a sindaco di Roma: "Sarebbe un sogno, ma sono vecchio ed esausto per questo sforzo. Finito di vaccinare l'ultimo lombardo torno negli spogliatoi e ricomincio a fare il nonno" ha confidato. L'obiettivo dell'11 aprile sembra molto ambizioso e il blocco di AstraZeneca ha ulteriormente rallentato la somministrazione, che già procedeva a rilento sull'intero territorio italiano. Soltanto il tempo saprà dirci se Bertolaso riuscirà nell'impresa, a questo punto si possono soltanto incrociare le dita.