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Coronavirus, Matteo Bassetti vede il disastro: "Ormai è troppo tardi, se ne devono assumere le conseguenze"

domenica 22 agosto 2021

2' di lettura

Tutto come un anno fa, ma con numeri peggiori. E anche un "ottimista" come Matteo Bassetti mostra preoccupazione. La pandemia di Coronavirus rigetta il governo e gli italiani nel panico da rientro dalle vacanze. Dopo un'estate che ha registrato numeri sui contagi nettamente superiori a quelli di un anno fa, lo spettro è quello di una ripartenza bloccata sui luoghi di lavoro, nei locali pubblici, nelle scuole. Parole che ritornano: zone gialle e didattica a distanza. 

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Secondo Bassetti, direttore di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, "la riapertura delle scuole sarà un disastro ancora una volta". Secondo i dati diffusi dal commissario straordinario per l'emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo, ci sono 186mila non vaccinati tra il personale scolastico, il 13% del totale, come sottolinea il Tempo. "Leggo che c'è ancora una parte consistente di docenti non vaccinati - scuote il capo Bassetti -, le misure per un ritorno a scuola in sicurezza mi sembrano tardive. Io ho molta paura per la scuola. Se si dovesse tornare in Dad dopo la riapertura sarebbe un fallimento totale della politica del ministero della Pubblica istruzione dovrà assumersene le conseguenze".

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"L'ho detto subito che si stava facendo poco e tardivamente - prosegue l'infettivologo -. I fatti stanno dando ragione a me e a chi la pensa come me. Occorre correre ai ripari, ma ho paura che sia troppo tardi". Il problema, sottolinea Bassetti, è anche legato al conteggio dei positivi al Covid: "Basta con il bollettino serale perché mette insieme mele con pere. Oggi abbiamo persone positive al Sars-Cov2 che sono in terapia intensiva negli ospedali e persone che non hanno alcun problema legato alla malattia pur essendo positivi al tampone. Non si può avere un numero unico legato al tampone e basta, è un dato diventato anacronistico e sbagliato. Invito il ministero della Salute a rivedere i parametri. Ci possono essere 50 persone positive ma senza alcun problema. Questa cosa va assolutamente corretta il prima possibile". 

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