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Eitan Biran, "questione di eredità". Il pesantissimo sospetto: cosa c'è dietro la "guerra d'Israele" tra i familiari

giovedì 16 settembre 2021

2' di lettura

Dietro alla lotta senza esclusione di colpi tra i familiari di Eitan Biran ci sarebbe una squallida questione di soldi, una guerra per mettere le mani sull'eredità che spetta al bimbo di 6 anni rimasto orfano di entrambi i genitori nel tragico incidente della funivia Stresa-Mottarone, lo scorso maggio. Una sciagura in cui perse la vita anche il fratellino del bimbo, di soli 2 anni, e i bisnonni. Oggi Eitan è in Israele, dopo essere stato "rapito" con un autentico blitz a Pavia dal nonno materno Shmuel Peleg, indagato ufficialmente per sequestro di persona e intenzionato a far crescere il nipote in Israele, secondo le tradizioni ebraiche, "come desiderato dalla mamma". Il ramo paterno, con la zia Aya Biran riconosciuta come tutrice legale del piccolo, sta facendo di tutto per riportarlo in Italia, dov'è nato e cresciuto.

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"Andremo in Israele e sarebbe bello poter tornare con Eitan", ha spiegato Or Nirko, zio paterno di Eitan, che avrebbe già fissato  un volo per Tel Aviv. Il 29 settembre è stata fissata un'udienza per l'affidamento del bambino. "Speriamo di poter vedere il bambino in Israele - ha sottolineato lo zio al Quotidiano nazionale -, noi lo abbiamo chiesto tramite i legali, per arrivare a interloquire anche con politici". Il caso da privato è diventato velocemente diplomatico. L'Italia, secondo quanto riportato da una nota verbale inviata dal nostro Ministero degli Esteri all'ambasciata israeliana a Roma, "conta sulla collaborazione di Israele per una soluzione concordata della vicenda, nell'interesse superiore del minore".

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Aya ha visto Eitan in videochiamata, i nonni materni  l'hanno invitata in Israele per un confronto. Ma nei rapporti tra i due rami della famiglia, scrive sempre il Quotidiano nazionale, "si insinuano anche precedenti dissidi tra i Peleg e i Cohen". Sec0ndo la zia Aya, "sia il nonno materno Shmuel Peleg, che la ex moglie Esther Cohen, entrambi indagati dalla procura di Pavia per il presunto sequestro aggravato dalla minore età della vittima, non sarebbero mai venuti in Italia a trovare la figlia Tal Peleg e il nipotino Eitan prima della tragedia del Mottarone", dov'è morto anche il bisnonno materno Itshak Cohen, "particolarmente legato" alla nipote. "E forse proprio a lei potrebbe aver lasciato in eredità una parte prevalente del suo ingente patrimonio, per il quale l'orfano Eitan sarebbe il primo in discendenza diretta per l'eredità", conclude il Quotidiano nazionale alimentando un nuovo, tristissimo dubbio in una storia già di per sé terribile. 

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