Rischio conclamato

No Green pass, il venerdì nero: blocco, lockdown di fatto e disastro finanziario. Il terrore del governo

È diventata un caso la circolare sui test gratis per i portuali: potrebbe essere ritirata. Intanto è stato trovato un compromesso per gli autisti vaccinati con Sputnik. Ma il rischio di un venerdì nero è molto alta. Al porto di Trieste il fronte più caldo: il comitato dei lavoratori promette di fermare l'attività "a oltranza: il blocco andrà avanti per il tempo necessario per cancellare il green pass". Lo scalo rischia la paralisi e il presidente dell'Autorità portuale Zeno D'Agostino minaccia di dimettersi. Le imprese del porto hanno comunicato di essere pronte a pagare i test fino al 31 dicembre, ma i lavoratori non si fermano.

 

 

 

 

"Non vogliamo né Green pass, né tamponi. L'unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il green pass", avverte il portavoce Stefano Puzzer. "Il mio auspicio è che con il buon senso si possa arrivare a un equilibrio", risponde il governatore Massimiliano Fedriga, altrimenti "rischiamo di fare un danno enorme, non soltanto all'economia della città ma anche a tutti quei lavoratori che con l'indotto del porto lavorano, e non solo nel porto".  A Genova circa il 20% dei lavoratori è privo di Green pass, ma i sindacati, che oggi hanno convocato un presidio, cercano una mediazione con le aziende sui tamponi, rivela il Giornale.

 

 

 

 "Noi a lavorare ci vogliamo andare, perché portiamo il pane a casa così. E anche le aziende vogliono lavorare: non è una guerra", dicono dal Collettivo autonomo lavoratori portuali di Genova. Situazione sotto controllo a Gioia Tauro e a Livorno, dove non sono annunciate mobilitazioni. Ma è rischio caos anche nell'autotrasporto, dove un camionista su tre non ha il green pass, ma si arriva all'80% nel caso degli autisti stranieri. Molti sono vaccinati con Sputnik o altri farmaci non autorizzati dall'Ema e dall'Aifa e non possono ottenere il Qr Code.  Le farmacie sono subissate di prenotazioni. Problemi vengono sollevati anche per le forze dell'ordine. I sindacati stimano circa il 30% di agenti di polizia senza certificato. Dai Vigili del Fuoco arriva l'allarme: "L'oggettiva impossibilità che i nostri vigili del fuoco stanno riscontrando sul territorio per poter accedere ai tamponi causa sovraffollamento di richieste, rischia di causare un pesante numero di assenze dal servizio con gravi rischi per la sicurezza sul lavoro che è tra i più rischiosi in Italia".