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Scuola, sciopero nazionale e caos. Nelle stesse ore, scoppia lo scandalo: "Razza europea"

lunedì 30 maggio 2022

2' di lettura

La scuola italiana entra in sciopero (in alcuni casi, selvaggio) proprio nelle ore un nuovo caso agita e imbarazza il mondo dell'istruzione. Molti studenti lunedì mattina 30 maggio si sono ritrovati gli istituti sbarrati (anche senza informale preavviso, con conseguenti gravi problemi per gli stessi ragazzi e i loro genitori): a scendere in piazza Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. Circa cento pullman da tutta Italia si sono dati appuntamento in piazza Santi Apostoli a Roma dove si terrà una manifestazione dalle 10. Gli organizzatori si aspettano un'alta partecipazione alla protesta conto la riforma della scuola.. "In risposta al divieto di manifestare presso Montecitorio, dove è in discussione un decreto che, se non sarà modificato, farà arretrare i diritti e le tutele dei lavoratori della scuola, continueremo a manifestare in Piazza Santi Apostoli, anche in difesa della democrazia e della Costituzione - dice Elvira Serafini, che guida lo Snals -. Lo sciopero dimostrerà che la scuola non si fa ricattare né dividere: saremo tutti insieme, precari, docenti, dirigenti, personale Ata e studenti".

"C'è stata una sorta di sollevazione dal basso che oggi porterà a Roma molte persone che vorranno sfogare la loro rabbia verso un governo distratto e concentrato solo sugli interessi di pochi. Molti i pullman da Campania e Puglia, ma molte anche manifestazioni sui territori e scuole deserte - sottolinea Pino Turi, segretario generale Uil Scuola -, oggi vedremo gli effetti di una mobilitazione che non si inquadra nei rituali classici del sindacato che organizza i sui quadri e militanti. Stiamo registrando la voglia di manifestare di una categoria troppe volte sacrificata e mortificata". Per Francesco Sinopoli (Flc Cgil) "lo sciopero avrà una alta adesione perché le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanziata col taglio degli organici".

Contrario alla protesta invece il sindacato dei dirigenti scolastici Anief. "Per i sindacati che hanno indetto lo sciopero il baricentro della scuola è la contrattazione, per essi prevale anche sulla legge. Per me il centro nevralgico è la dirigenza scolastica che non è una forma di potere ma uno strumento per guidare la crescita e il miglioramento", sostiene Mario Rusconi, presidente Associazione nazionale presidi di Roma. "La classe docente si valorizza migliorando la sua qualità e premiando i migliori mentre al contrario, le graduatorie, vero serbatoio di consenso per i sindacati, sono lo strumento che ha consegnato la scuola alla mediocrità", aggiunge Cristina Costarelli di Anp Lazio.

Intanto, è scoppiata la bufera su Facebook dopo il post pubblicato da Alessandro Vaccarelli. Il docente di pedagogia all'Università dell'Aquila ha condiviso polemicamente il titolo di una prova orale per il concorso a cattedre per la scuola secondaria (materie:  italiano, storia, geografia). Al candidato si chiede di parlare della "razza europea". "E non è nemmeno una prova del 1938 - commenta Vaccarelli -. La razza europea. La razza europea? Cioè? Come si potrebbe articolare una lezione sulla "razza europea"? Razza ariana? Ma siamo impazziti?".

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