Misure rigide

Auto, rifiuti il test antidroga? Scatta la confisca del veicolo: la decisione della Cassazione

Rifiuti di sottoporti al test antidroga? Scatta la confisca del veicolo. Lo ha stabilito una recente sentenza della Corte di Cassazione, secondo cui la confisca avviene anche se il soggetto accetta di sottoporsi ai lavori di pubblica utilità previsti dalla legge. In questo modo, quindi, vengono applicati in maniera piuttosto rigida gli articoli 186 e 187 del Codice della Strada in materia di guida sotto l’effetto di alcol e di guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti. In realtà, non si tratta di una vera e propria novità, visto che la confisca del veicolo è già prevista nel nostro ordinamento. La Corte però ha dovuto ribadire il concetto bacchettando un tribunale marchigiano.

 

 

 

La Corte Suprema, che si è espressa sul ricorso presentato dal Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Ancona, si è trovata a esaminare il caso di una donna condannata ai lavori di pubblica utilità poiché si era rifiutata di sottoporsi agli accertamenti sull’assunzione di stupefacenti. Il giudice di primo grado l’aveva assolta dal reato di guida senza patente "perché il fatto non è previsto dalla legge come reato". La Cassazione, però, ha dato ragione alla Procura, secondo cui il Tribunale, condannando l’imputata ai lavori socialmente utili per aver rifiutato di fare il test antidroga, ha "omesso di applicare la sanzione amministrativa accessoria della confisca del veicolo con cui fu commesso il reato".

 

 

 

I giudici della Cassazione fanno notare, inoltre, che il Tribunale non avrebbe dato nemmeno una spiegazione sull’assenza di tale disposizione. "Il fatto che sia stata applicata all’imputata la sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, il cui esito positivo comporta la revoca della confisca, non esime il giudice dall’applicazione di quest’ultima", si legge nella sentenza. La Corte, insomma, ha deciso per l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio alla Corte d’Appello di Ancona per un nuovo giudizio.