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Vittorio Feltri, dopo i cinghiali vogliono fare fuori i piccioni

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Vittorio Feltri

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Mentre a Roma ci si arma per contrastare i cinghiali che scorrazzano in centro e in periferia attratti dai rifiuti disseminati in città, e che gli amministratori locali non sanno eliminare, qui a Milano ci sono vari deficienti i quali hanno dichiarato guerra ai poveri piccioni, esseri inoffensivi. Motivo? Si dice che la loro cacca imbratti i monumenti di ogni tipo rovinando piazza Duomo e perfino i cimiteri, i cui "residenti" per altro non sono in grado di lamentarsi per ovvie ragioni. Qualsiasi essere vivente, umani compresi, produce escrementi e i volatili non fanno eccezione.
Non mi sembra una grave colpa. I cui effetti si possono eliminare pulendo i luoghi imbrattati, basta un po' di organizzazione comunale e un minimo di buona volontà. Se non che passa sempre l'idea di uccidere gli animali, sia i cinghiali sia i colombi che non disturbano nessuno, e a nessuno fanno del male. Nonostante ciò si è affermata l'idea che essi diffondano malattie, cosa falsa, tanto è vero che si ignora quali siano i morbi dei quali siano responsabili. Tutte balle inventate da gente talmente stupida e credulona che ha paura di uccelli innocui che svolazzano sui centri abitati alla ricerca di cibo. Sono buoni, si posano qua e là incuriositi dai traffici del popolo, a cui chiedono soltanto, senza recriminare, di non essere infastiditi. Non esiste un solo motivo per cercare di eliminarli. Tra l'altro sono esseri molto intelligenti, mediamente più del volgo, e non disturbano chi li rispetta.


Venezia è piena di piccioni e nessuno pensa di sterminarli, per fortuna. Nella mia città natale, Bergamo, in piazza Vecchia, questi volatili la fanno da padroni e nessuno si sogna di ammazzarli. Il loro guano viene regolarmente eliminato e non produce effetti sgradevoli. Chissà perché invece a Milano sta per aprirsi la caccia agli uccelloni miti che hanno aiutato i nostri antenati a stabilire canali di comunicazione tra i più rapidi ed efficaci. Mi riferisco ai piccioni viaggiatori, esseri intelligentissimi e veloci a cui era affidato il compito delicato di trasmettere messaggia centinaia di chilometri dal punto di partenza. Personalmente sono talmente amico di questi simpatici volatili al punto che nella buona stagione, come documentato dalla foto a corredo del presente articolo, la sera vado al bar Brera a bere l'aperitivo, e mi siedo a un tavolino. Come poso i glutei sulla poltroncina, decine di colombi miti mi raggiungono, perché offro loro qualche pistacchio e noccioline varie che essi divorano con la rapidità di un fulmine. Non appena mi vedono spuntare da via Fiori Oscuri, mi riconoscono e mi contornano festanti in attesa di bocconcini. Alcuni si posano sulle mie ginocchia, i più sfacciati si accomodano sulle mie mani. E a me viene da ridere. Voglio bene a tutti gli animali ad eccezione delle zanzare che talvolta uccido per legittima difesa. Ma per favore non toccatemi i piccioni, amici miei cari. 

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