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Ex senatore dona 1,5 miliardi al nipote? Ora gli fa causa: "Rivoglio tutto"

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Donò un miliardo e mezzo di lire al nipote nel 2000, ora l’ex senatore rivuole i soldi. Il motivo? La presunta ingratitudine del ragazzo. Si tratta dell’imprenditore Vincenzo Barba, molto noto a Gallipoli, che accusa il parente di non averlo aiutato tre anni fa, quando si trovò in difficoltà economiche e fu costretto a chiedergli un prestito di 5mila euro. Ora, come riporta il Corriere della Sera, sarà un giudizio civile a risolvere la vicenda.

 

 

 

L'ex senatore ha motivato la sua richiesta di restituzione della cifra donata dicendo di essere stato destinatario di "ingiurie e di nessuna riconoscenza" da parte del familiare più giovane, che nel tempo – a detta di Barba - si sarebbe allontanato sempre di più dallo zio imprenditore, evitando qualsiasi tipo di contatto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe da imputare al rifiuto del nipote di aiutare lo zio con un prestito nel 2020. All'epoca all'imprenditore, ex presidente della squadra di calcio locale, poi fallita, sarebbero stati bloccati beni e conti correnti, dopo essere stato chiamato in causa dalla curatela fallimentare. 

 

 

 

Al diniego sarebbero seguiti anche ingiurie e scherni nei confronti di Barba in pubblico. Di qui la decisione di voler revocare per ingratitudine la donazione. Il nipote, invece, respinge tutte le accuse. E sostiene di non avere mai abbandonato lo zio né di avergli rifiutato un prestito, ma di essergli stato sempre accanto "in maniera del tutto disinteressata, mosso solo da grande affetto e devozione".

 

 

 

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