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Abruzzo, attacco hacker alla Sanità: dramma per i malati oncologici

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La sanità è sotto attacco hacker: nel mirino, nel dettaglio, l'Abruzzo, in un'offensiva informatica iniziata lo scorso 3 maggio. I dati sanitari di migliaia di cittadini sono infatti stati rubati e i sistemi informatici della Asl di Avezzano-Sulmona-l'Aquila risultano bloccati mentre pende la richiesta di un riscatto.

Ma non solo: parte di quei dati è stata già messa in rete negli ultimi giorni, in modo da rendere ancor più efficace la minaccia. Immediato l'intervento dei tecnici dell'Agenzia di cybersicurezza, ma ancora non è chiaro quando verrà sbloccata la situazione.

Per comprendere l'impatto di una simile azione, è drammaticamente calzante la testimonianza offerta a Repubblica della figlia di un malato oncologico dell'Aquila. "Mio padre ha un tumore da 5 anni e sta facendo l’immunoterapia. Prima di ogni trattamento sono necessari gli esami del sangue per vedere se i valori sono giusti. Il 3 ha fatto il prelievo ma ci hanno detto che non si riuscivano a vederei dati sul computer. I risultati non sono arrivati e lui non ha potuto fare la terapia", spiega a Repubblica la donna, che aggiunge di essersi rivolta alla fine a un laboratorio privato.

Dopo aver bloccato i sistemi e chiesto un riscatto, dopo aver iniziato a pubblicare online i dati dei malati, gli hacker si sono nuovamente fatti vivi mercoledì, con una lettera scritta direttamente a Marsilio e Ferdinando Romano, il direttore della Asl. "Siamo solidali con voi per i problemi che hanno travolto la regione dopo l’attentato alla ASL1, ma questo incidente vi apre gli occhi su molti problemi". Quindi i pirati informatici si sono rivolti direttamente alla popolazione: "Cari residenti dell’Abruzzo! In un momento in cui la gestione di ASL1 mantiene il silenzio negligente, facciamo appello a voi. Studiate attentamente il file allegato qui sotto. A chi trova il suo nome consigliamo di ottenere una consulenza legale il prima possibile per presentare un reclamo contro ASL1 per la conservazione impropria dei tuoi dati personali".

E per ultima, una circostanza particolare: tra i file sequestrati dagli hacker, anche quelli del primario di oncologia Luciano Mutti, il quale tra i suoi pazienti ha anche Matteo Messina Denaro, il boss dei boss, la cui cartella clinica cartacea si trova in carcere. I dati sensibili relativi alle condizioni di salute di Messina Denaro, insomma, potrebbero essere presti divulgati dagli hacker.

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