Nella sua esperienza politica, Silvio Berlusconi ha dovuto affrontare a cadenza periodica quella giustizia ad orologeria che mandava in sollucchero la sinistra, per niente estranea al meccanismo mefitico: ad ogni azione del Cav corrispondeva una reazione della magistratura, un copione perfino stantio. Oggi che Berlusconi se n’è andato, siamo certi che non sarebbe stupito di “ammirare” come la lealtà nei suoi confronti non sia migliorata, né che i suoi avversari, o comunque chi gli è gravitato attorno in qualche modo, non riescano a lasciarlo in pace neppure da morto.
E Alessandra Sorcinelli, interpellata da alcune agenzie di stampa, parlando al telefono dallo studio del suo difensore, Luigi Liguori, annuncia: «Stiamo pensando a iniziative perché c’era un accordo risarcitorio che doveva essere redatto dopo il processo per evitare strumentalizzazioni. Gli eredi stanno infangando la memoria del loro padre che più di una volta ha espresso il desiderio di risarcire i danni a noi ragazze. Siamo state vittime di un attacco mediatico durato 12 anni, solo perché siamo state vicino a lui. Io sono sicura che se fosse ancora vivo non avrebbe permesso questo scempio». Certo, una soluzione sarebbe rivolgersi proprio a quella sinistra che ha per anni indicato le Olgettine a modello di non-riferimento, simbolo a suo dire della depravazione del berlusconismo, e poi le ha consacrate quali testimoni giudiziarie per tentare proprio di affossare il Cavaliere. Con l’aria che tira, non stupirebbe che qualcuno dalle parti del Pd si preoccupasse della loro sorte. In effetti, oltre alla casa, alle ragazze la famiglia Berlusconi sta tagliando i viveri: dopo la cacciata da ville e appartamenti, sono stati sospesi gli ultimi vitalizi, 2500 euro mensili, di cui alcune beneficiavano ancora. Qualcuno le aiuti...