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Gerardina muore dopo la pizza: "Non era botulino". L'ipotesi: pesticida nell'azienda del marito

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Hanno chiesto ai giornalisti di tenere le telecamere spente durante i funerali, i parenti di Gerardina Corsano. Chiedono rispetto e silenzio per la quarantaseienne di Ariano Irpino morta all'ospedale dopo essere stata ricoverata due volte per fortissimi dolori gastrointestinali. Chiedono silenzio perché ancora non è stato chiarito cosa ha provocato la letale intossicazione alimentare. In un primo momento si era fatta strada l'ipotesi di avvelenamento da botulino dopo la serata in pizzeria trascorsa insieme al marito, Angelo Meninno, 52 anni, anche lui rimasto intossicato e dimesso dall'ospedale solo tre giorni fa. Ma dagli esami eseguiti nei laboratori dell'Istituto superiore di sanità a Roma su alcuni campioni di alimenti sequestrati nella pizzeria, autorizzati dalla Procura di Benevento che coordina le indagini, non sarebbe emersa la presenza di botulino negli alimenti utilizzati per il condimento della pizza, come inizialmente sospettato. Del resto, quel sabato sera in pizzeria c'erano anche altre persone e nessuno si è sentito male, pur avendo utilizzato lo stesso olio piccante come condimento. 

 


"Gli inquirenti stanno lavorando celermente per fare chiarezza e individuare le cause dell'accaduto", hanno detto gli avvocati di Angelo Meninno. L'ipotesi ora è di un contatto con sostanze chimiche, in particolare un pesticida che potrebbe essere stato utilizzato nell'azienda in cui lavora l'uomo, circostanza che però potrà essere confermata solo dai risultati definitivi dell'autopsia eseguita sabato scorso sul corpo della donna. Serviranno però novanta giorni per avere un quadro completo su quanto accaduto.  E poi c'è da chiarire il perché Geradina non sia stata subito portata al Cotugno di Napoli, come è avvenuto successivamente per suo marito. 

 

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