pugno di ferro

FdI smaschera Cgil e Uil: "Scioperano contro il record di occupazione"

Mancano i requisiti. Per questo il Garante degli scioperi frena sullo sciopero nazionale proclamato per il 17 novembre da Cgil e Uil contro la manovra. E per tutta risposta i sindacati se ne infischiano. La Uil ha infatti ribadito che "non ci atterremo a limitazioni del garante". "Quello proclamato per venerdì 17 novembre è e rimane uno sciopero generale e non uno sciopero intersettoriale come vorrebbe far passare l'autorità garante degli scioperi ed è per questo motivo che la Uiltrasporti è intenzionata ad andare avanti con questa protesta non ottemperando alle limitazioni richieste", ha dichiarato il segretario generale della Claudio Tarlazzi.

Per lui "Il diritto allo sciopero va preservato e difeso e non capiamo come mai a essere fermati siano solo gli scioperi indetti dalle organizzazioni confederali, mentre per i quattro scioperi proclamati nei mesi scorsi dai sindacati autonomi non sia intervenuto nessuno". Eppure la battaglia ha in poco tempo coinvolto la politica, prima scatenando la reazione di Matteo Salvini - che dei Trasporti è il ministro -, poi quella di Fratelli d'Italia.

 

 

"La Cgil annuncia scioperi, evidentemente contro il record di occupazione stabile, contro il taglio delle tasse e del cuneo fiscale, che mettono in tasca ai lavoratori più di 100 euro al mese e contro il record di risorse dedicate alla sanità", tuona Elisabetta Gardini. Il vicepresidente dei deputati di Fratelli d'Italia fa riferimento ai dati diffusi dall'Istat, che ad agosto registravano un record occupazionale e una domanda crescente da parte delle imprese. Nel frattempo, il vicepremier ha invocato la "precettazione", ossia l’imposizione del termine dello sciopero. D'altronde solo per il mese di novembre le agitazioni, tra quelle portate a termine e quelle promesse, sono cinque. E la maggior parte tutte di venerdì, a ridosso del weekend.