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Filippo Turetta in carcere, mamma e papà non vanno a trovarlo

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Colpo di scena nel caso di Filippo Turetta. Il colloquio tra il ragazzo che ha ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin e i suoi genitori, papà Nicola e mamma Elisabetta, era stato autorizzato dalla procura di Venezia, ma la coppia ha preferito prendere altro tempo e far slittare un faccia a faccia ad alta intensità emotiva. 

Turetta, in carcere a Verona dopo essere stato arrestato 10 giorni fa in Germania, dopo aver ucciso la 22enne di Vigonovo nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre e averne gettato il corpo in un canalone vicino al lago di Barcis, in Friuli Venezia Giulia, ha già confermato di essere l'autore dell'omicidio. Tuttavia, è il sospetto e il timore di Gino ed Elena Cecchettin, padre e sorella di Giulia, il ragazzo potrebbe adottare come linea difensiva quella del vizio di mente anche per escludere l'aggravante della premeditazione. "Se Turetta vuole farsi passare per pazzo prima dovrà incontrare anche i nostri periti", sono le parole del legale Stefano Tigani, avvocato di Gino Cecchettin, riportate dal Corriere della Sera

 

 

 

All'ombra di quello che si prefigura come un dramma nel dramma, un serratissimo braccio di ferro legale, c'è il dilemma della famiglia di Turetta. Già finita nel tritacarne mediatico con l'accusa di aver cresciuto "il mostro" in un clima di "patriarcato", hanno fin da subito da un lato cercato di prendere le distanze da questa immagine e dall'altro non hanno potuto "abbandonare" il loro figlio. 

 

 

 

Proprio per questo bisognerà preparare, con il supporto psicologico, il ragazzo ma anche la madre e il padre al primo incontro dietro le sbarre. Questo emerge da una comunicazione del difensore dell'omicida, l'avvocato Giovanni Caruso, alla direzione del carcere di Verona. Impossibile stabilire quanti giorni occorreranno ai genitori per varcare la soglia del carcere di Montorio, per oggi - da quanto si apprende - lo studente universitario potrà incontrare per un colloquio l'avvocato, all'indomani dell'interrogatorio di garanzia in cui il 21enne ha ammesso di aver ammazzato Giulia. Turetta in carcere si mostra tranquillo, non ha fatto richieste particolari e parla con il suo compagno di cella. 

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