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Assalto alla Cgil, Fiore e Castellino condannati. Landini: "Non solo matrice fascista"

 Maurizio Landini

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"Quell'azione non fu un semplice episodio di generica violenza di matrice fascista, bensì un vero e proprio assalto alla casa dei lavoratori e al sindacato che li rappresenta": Maurizio Landini commenta così la sentenza emessa dal Tribunale di Roma nei confronti dei leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, condannati rispettivamente a otto anni e sette mesi di reclusione e a otto anni e sei mesi per l'assalto alla Cgil, risalente al 9 ottobre 2021 durante la manifestazione dei "No green pass".  I due sono stati riconosciuti colpevoli dei reati di devastazione aggravata in concorso e resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata. 

Secondo il segretario della Cgil, si sarebbe trattato di "un'azione coordinata dai leader di Forza Nuova, oggi condannati, che cavalcando la protesta contro i provvedimenti emergenziali del Governo in seguito all'epidemia del Covid-19, hanno portato parte dei manifestanti all'assalto della Cgil quale simbolo democratico, provocando gravi disordini e la devastazione della sede nazionale". E ancora: "L'impianto accusatorio che ha contestato il reato di devastazione e saccheggio, costruito con grande impegno dalla Procura della Repubblica di Roma, dimostra oggi fedelmente quanto accaduto, come la Cgil ha sempre sostenuto anche costituendosi parte civile nel processo".

"Gli imputati nel corso del loro esame hanno provato a far passare la manifestazione del 9 ottobre 2021 come pacifica, festosa e gioiosa, ma l'istruttoria svolta ha fornito un quadro diametralmente opposto - aveva sottolineato nel corso della requisitoria la pm Dito - alla luce delle univoche dichiarazioni delle forze dell'ordine e dell'enorme mole di video acquisiti sia dalle telecamere di videosorveglianza sia dai filmati presenti su fonti aperte". 

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