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Giada Zanola, spinta dal cavalcavia sull'A4: ecco come è crollato il marito

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Ormai sembrano non esserci più dubbi sulla morte di Giada Zanola: la donna è stata uccisa, scartata definitivamente l'opzione del suicidio. Inizialmente gli inquirenti avevano pensato che Giada si fosse gettata volontariamente nel vuoto dal cavalcavia sopra l'A4 in prossimità di Padova. Poco dopo però è emersa un'altra verità: fondamentali le riprese di delle telecamere di sorveglianza puntate sul tratto in direzione Milano, e dello stesso sovrappasso autostradale di Vigonza.

I sospetti si sono concentrati fin da subito sul marito della donna, Andrea Favaro. Il rapporto fra i due si era deteriorato nel tempo, fino alla crisi che stava portando al divorzio. Davanti al Pm, Favaro avrebbe ammesso il suo disagio per la relazione e la preoccupazione di non poter più vedere il figlio di tre anni avuto con la compagna. Gli inquirenti hanno anche notato lividi ed escoriazioni sulle braccia dell'uomo, compatibili con una lite. 

La notte dell'omicidio, Giada e Andrea avrebbero avuto una pesante discussione, proseguita anche fuori da casa fino al cavalcavia di Vigonza. Alle 3.30 Favaro, in preda a un raptus d'ira, avrebbe spinto giù la moglie, investita poi da un camion sull'A4. Interrogato, l'uomo si sarebbe tradito con alcune contraddizioni evidenti rilevate dagli uomini della polizia. 

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