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Gallipoli, turisti in fuga dalle spiagge: colpa delle politiche green del sindaco Pd

Spiagge e stabilimenti balneari

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Un tempo Gallipoli era una delle mete più ambite dai turisti italiani ed esteri. Mare cristallino, cibo mediterraneo e movida erano i tre antipasti del ricco buffet pugliese. Ma a soltanto un anno di distanza la situazione sembra essersi rovesciata. I tre elementi sopracitati sono sempre presenti. I desaparecidos sono invece i turisti. Il motivo? Le solite politiche ideologiche volute da Stefano Minerva, sindaco del Pd. Mancano parcheggi. A oggi ce ne sono appena 500 nel nord del litorale, a monte della strada parco pedonale: una striscia di conglomerato cui si è data un tocco di verde per mitigare l'impatto con il paesaggio duna. La strada però assomiglia più a una cesura. E non rispetta a pieno lo spirito della compatibilità ambientale cui avrebbe dovuto ispirarsi.

Ieri, lunedì 15 luglio, gli arenili gallipolini erano quasi deserti. "Non era mai successo", lamentano al Corriere della Sera alcuni gestori degli stabilimenti balneari. Oltre al fastidio per i parcheggi, ci si mette anche la lunga marcia che i turisti devono fare ogni giorno per raggiungere le spiagge. Una distanza che diventa proibitiva, soprattutto quando le temperature superano i 30 gradi. Un vero e proprio impedimento per le famiglie vacanzieri, che devono portarsi appresso anche i vari giochi da spiaggia per intrattenere i loro bambini. "Domenica scorsa, 14 luglio, ho affittato solo 33 ombrelloni su 150 e non era mai accaduto - brontola Marco Leone, del Crystal Beach - e con sei dipendenti, se continua così, non so come fare". 

 

 

Come se ciò non bastasse, i gestori delle attività balneari di Gallipoli devono fare fronte anche al problema delle presenze dei turisti. I dati sono allarmanti: 60-70-perfino 80% di calo delle presenze, denunciano alcuni. Cifre confermate anche dal loro principale rappresentante di categoria, Giuseppe Mancarella, presidente di Federteziario Balneari che la scorsa settimana ha parlato al Corriere di "situazione drammatica a Gallipoli".

 

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