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Caivano, Don Patriciello: "Per loro sono diventato un fascista. Mentono a loro stessi

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Si avvicina novembre, quando Caivano ospiterà l'inaugurazione di un corso di laurea incentrato sulle nuove tecnologie applicate all'agricoltura, ultimo tassello del piano di rilancio messo a punto dal governo Meloni. A rivelare l'iniziativa è stata la ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, che ha fatto l'annuncio durante un intervento in video-collegamento dall’Uzbekistan, partecipando a un incontro sull’Intelligenza Artificiale a Siracusa nell'ambito del G7. 

La notizia è arrivata lo stesso giorno in cui don Maurizio Patriciello, nel corso di un'audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di sicurezza e degrado nelle città e nelle periferie, ha riconosciuto i meriti dell'esecutivo: "In quest’ultimo anno qualcosa è cambiato: chi dice il contrario mente a se stesso e alla nostra bella Italia". Parole chiare, nette, quelle del don. Un messaggio chiarissimo a chi, da sinistra, continua a derubricare quanto accade a Caivano a mera propaganda o, peggio, a menzogna.

Don Patriciello ha poi ricordato il momento in cui, in un momento di profondo scoramento, prese carta e penna per scrivere al premier, Giorgia Meloni, invitandola a visitare Caivano. "Non c’era nessun tentativo di mettere un timbro politico. La mia era la richiesta di un parroco disperato alla presidente del Consiglio e le ho detto vieni: era il 25 agosto e non ci avrei giurato che il 31 di agosto la presidente del Consiglio sarebbe venuta con mezzo governo", ha ricordato. 

 

In quell'occasione, Meloni ha dimostrato grande attenzione per Caivano e il territorio: "Lei ha ascoltato con grande attenzione. Le ho detto: Noi sappiamo fischiare e sappiamo applaudire, ma siamo stanchi di fischiare, abbiamo troppo fischiato a tutti voi che siete a Roma. In queste periferie siamo stati abbandonati e ora abbiamo un grande desiderio di applaudire. Per cortesia prenditi i nostri applausi. Lei ha fatto delle promesse, le ha mantenute e il mio compito è applaudire", ha rimarcato don Patricello.

Infine, uno sfogo dalle sfumature più intime, personali. Don Patricello infatti ricorda come è stato preso di mira, attaccato, criticato, insultato per aver prima coinvolto e poi ringraziato il presidente del Consiglio. "Tante persone, non potendo prendersela con Roma che è troppo lontana, se la prendono con chi è stato l’artefice, con chi ha invitato Giorgia Meloni. Questo prete che sta davanti a voi è diventato fascista, è diventato omofobo, tra poco diventerà anche pedofilo: quella volta là, mi sono riservato che appena faranno questo altro passo scatteranno tutte le denunce contro chiunque". Don Patriceillo infine ha ribadito di essere un sacerdote al servizio di tutti: “Sono un prete di tutti e per tutti. Vogliamo il bene di questo territorio maltrattato e bistrattato", ha concluso don Patriciello.

 

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