I pro Pal non si fermano davanti a niente. Nemmeno di fronte al Giro d'Italia. Anzi, rappresenta una delle vetrine più prestigiose che il nostro Paese può offrire. Che cosa hanno combinato questa volta? A tre chilometri dall'arrivo, un uomo e una donna sono sbucati sul tracciato. Subito dopo si sono infiltrati nella folla tenendo in mano un nastro biancorosso, uno di quelli che servono per delimitare le aeree non valicabili. L'obiettivo era chiaro: franare di colpo i ciclisti, causando magari un incidente e scatenare il caos. Non solo: si erano portati dietro persino una pompa della benzina.
Per fortuna, il loro tentativo è andato a vuoto. Sono stati bloccati un attimo prima del disastro. Il ciclista di testa, van der Hoorn, si è visto arrivare il nastro tenuto dall'uomo mentre la donna stava brandendo una kefiah e urlando qualcosa. Ma l'olandese è riuscità a restare calmo. E in qualche modo non è caduto. Tragedia sfiorata quindi, dato che dietro di lui stavano arrivando i suoi colleghi a tutta velocità.
UNACCEPTABLE RESPECT THE RIDERS pic.twitter.com/wzBTfdP5aH
— Intermarché-Wanty (@IntermarcheW) May 15, 2025
"A tre chilometri dal traguardo, i manifestanti sono sbucati sulla strada. All'improvviso mi si è parato davanti qualcuno con un nastro e chissà cos'altro aveva in mano…", ha spiegato van der Hoorn. "Sono rimasto completamente immobile. Ho oltrepassato quella striscia ma mi sono fermato perché bloccavano la strada… questo ha sicuramente avuto un impatto su quella porzione di corsa. È stato triste che sia finita così. Ero completamente bloccato, ho dovuto frenare e questo ha fatto la differenza di circa dieci secondi", ha aggiunto il ciclista.