Poco dopo le 16 di oggi, lunedì 9 giugno, è terminato il sopralluogo investigativo in casa Poggi, la villetta di via Pascoli, a Garlasco (Pavia), in cui il 13 agosto 2007 venne uccisa Chiara Poggi. L'attività ispettiva, decisa dalla Procura di Pavia nell'ambito delle nuove indagini che vedono indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è stata effettuata dai carabinieri di Milano e dal Ris di Cagliari. Le forze dell'ordine hanno effettuato la "triangolazione", ossia usato un metodo specifico previsto nell'ambito della "Bloodstain Pattern Analysis", di tutte le tracce rinvenute e repertate nel 2007 all'epoca dell'omicidio di Chiara Poggi, a Garlasco, i carabinieri che oggi per ore hanno portato avanti l'ispezione nella villetta dei Poggi, usando laser scanner, droni e rilievi fotografici.
La triangolazione è stata effettuata su tutte le tracce rinvenute all'epoca al piano terra dell'abitazione, ossia sulla scena del crimine che comprende varie parti della casa, tra cui anche le scale che vanno verso la cantina, dove venne trovato in fondo il corpo di Chiara, e le relative pareti. All'epoca tutte le tracce erano state analizzate. Ma non era stata effettuata, appunto, la triangolazione. Questa tecnica permette infatti di ricostruire la dinamica dell'omicidio attraverso lo studio delle gocce di sangue e delle macchie che ne derivano.
Come ha spiegato l'avvocato di Andrea Sempio Angela Taccia: "Queste tracce erano già state analizzate nelle precedenti indagini, si trattava però di metterle in una nuova relazione grazie alle tecnologie digitali. L'ispezione ci è stata notificata nel weekend e, siccome in questa storia ci sono tante stranezze, come dice l'avvocato Lovati, sono venuta a controllare. Si tratta comunque di accertamenti che con oggi sono terminati".
Intanto l'Unione delle Camere ppenali alza la voce. "Da sempre" denunciano "questa prassi degenerativa in tutte le indagini, dalla politica ai fatti di sangue, in cui sia le parti offese, sia i testimoni, sia gli indagati vengono catapultati in prima pagina prima di conoscere i fatti in cui si è coinvolti - ha dichiarato il presidente Francesco Petrelli in merito a quanto denunciato dai legali della famiglia Poggi -. Il segreto istruttorio è violato costantemente: in questo modo si danneggiano le indagini, si viola la vita privata delle persone e la presunzione di innocenza, che invece dovrebbe costituire il pilastro delle indagini e dell'informazione stessa".
I Poggi, dal canto loro, si dicono disponibili ad aiutare gli inquirenti. Ma, al tempo stesso, sono molto amareggiati. "Anche questa mattina, come sempre in passato, i genitori di Chiara hanno aperto le porte della loro casa agli inquirenti, come era stato loro richiesto per le vie brevi - le parole dei loro legali -. Ancora una volta sono rimasti amaramente sorpresi nel riscontrare che il relativo decreto di ispezione era stato reso immediatamente disponibile alla stampa e non a loro, quali persone offese dal reato, in un contesto nel quale la Procura di Pavia si era formalmente impegnata a garantire la riservatezza della verifica investigativa. Al momento non sappiamo quale sia lo scopo di queste ulteriori verifiche che sembrerebbero sovrapporsi agli accertamenti già compiuti in sede peritale nel contraddittorio tra le parti nel procedimento a carico di Alberto Stasi".