Si è conclusa giovedì 12 giugno a Milano, con la consegna dei reperti a consulenti e periti, la prima parte della fase preliminare dell'incidente probatorio. Meccanismo disposto dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, in merito alle nuove indagini sull'omicidio di Chiara Poggi. I periti nominati dalla gip - la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani - hanno ritirato alla caserma carabinieri di via Moscova a Milano la prima parte dei reperti. Nella scatola sono custodite le fascette para-adesive con cui all'epoca i carabinieri del Ris repertarono le impronte nella villetta di Garlasco.
Nel frattempo, in una lunga intervista rilasciata al settimanale Giallo, il professor Pasquale Mario Bacco ha analizzato l'impronta lasciata sulla gamba della vittima. Per il medico legale non si tratta dell’impronta di un tacco o di una punta di scarpa, ma di un segno "compatibile con il piedino di una stampella con pallini antiscivolo".
Nella foto della gamba mostrata dal settimanale in esclusiva, si nota che la traccia ha una forma geometrica, ossia è formata da tre pallini. "Dovremmo immaginare un tacco con tre elementi protuberanti, piuttosto strano. La punta di una stampella, invece, è più compatibile". Secondo il medico legale l’ematoma è stato prodotto con un colpo secco, non con un calcio: "Chiara è stata calpestata con un oggetto mentre era stesa. È il classico segno che definiamo di disprezzo". Oggi pomeriggio invece i periti ritireranno all'istituto di medicina legale di Pavia la seconda parte dei reperti al centro dell'incidente probatorio. Tra questi i tamponi prelevati alla vittima, i resti della colazione e quelli mai analizzati della spazzatura ritrovata nella villetta.