Quindici punti di sutura, ma poteva andare molto peggio. Ancora una aggressione in una stazione ferroviaria, questa volta è toccato a quella di Cesena la sera di martedì 15 luglio. Il malcapitato, un ragazzo di 29 anni, stava rientrando a casa a bordo di una Frecciarossa in direzione Forlì, dove lo stavano aspettando i suoi genitori. Ma un guasto alla porta del vagone ha impedito a lui e a un'altra passeggera di scendere dal vagone. Così il capotreno, avvisato dal 29enne, ha optato per una fermata straordinaria proprio a Cesena. Di conseguenza, i genitori hanno deciso di raggiungere il figlio alla nuova destinazione.
Come riporta il Resto del Carlino, una volta effettuata la fermata straordinaria il ragazzo è sceso dal treno. Ma a quel punto due uomini, magrebini, hanno provato a salire sul vagone. Così il capotreno i ha respinti: "È una fermata straordinaria, qui non si sale”. La frase del membro del personale ferroviario ha scatenato l'ira dei due, che si sono scagliati verbalmente contro il giovane con insulti e minacce. Poi la situazione è precipitata. Uno dei due stranieri lo ha colpito alle spalle con un collo di bottiglia, squarciandogli la pelle appena sotto al mento. “Un colpo un po’ più in basso, alla giugulare, e non ci sarebbe stato niente da fare”, ha raccontato il padre sconvolto. "Un episodio senza senso, mio figlio è sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle, sempre con i libri in mano, mai avuto problemi - ha proseguito -. L’unica sua ‘colpa’ è stata scendere dal treno”.
“Siamo frastornati – ha concluso il padre –, non si può vivere nel terrore per tornare a casa. Dalla polizia locale di Cesena ci hanno confermato che la zona è pericolosa e i ’personaggi’ sono sempre gli stessi. Questa volta è toccato a nostro figlio. E per pochi centimetri non ci siamo trovati a raccontare una tragedia”.