Ancora quell'interrogatorio, di 17 anni fa. Altri dubbi, altri sospetti, altre incongruenze. Nel mirino c'è sempre Andrea Sempio: si parla del delitto di Garlasco, della morte di Chiara Poggi. Mentre proseguono gli accertamenti irripetibili nella nuova inchiesta, accertamenti affidati alla consulente Denise Albani su incarico del gip di Pavia Daniela Garlaschelli, come detto emergono altri dubbi. Il perito ha escluso che il profilo denominato "ignoto 3" possa essere stato frutto di contaminazioni successive al reperimento, ma nonostante ciò le incertezze su Sempio non si placano, alimentate da elementi già noti e oggi nuovamente sotto la lente d’ingrandimento, a partire dal suo interrogatorio datato 4 ottobre 2008.
Un anno e un mese dopo il delitto, i carabinieri della caserma di Vigevano convocarono gli amici di Marco Poggi, fratello della vittima, per acquisire testimonianze da chi frequentava abitualmente l’abitazione di via Pascoli. Tra loro, oltre ad Andrea Sempio, c’erano anche Mattia Capra, Roberto Freddi e Alessandro Biasibetti. Secondo quanto riportato oggi, lunedì 21 luglio, dal Corriere della Sera, Sempio – già ascoltato nell’estate del 2007 – fu nuovamente interrogato a partire dalle 10.30 del mattino. Stando ai documenti dell'epoca, il colloquio terminò alle 14.40. Tuttavia, le medesime carte indicano che nello stesso arco temporale furono verbalizzate anche le dichiarazioni di Biasibetti e Capra, ragione per la quale emerge un dubbio sulla reale cronologia degli interrogatori. Ci sarebbero infatti delle incongruenze temporali. Un dettaglio che passò inosservato all’epoca, ma che oggi solleva interrogativi su una possibile incongruenza nei tempi delle audizioni.
C'è poi un altro elemento che complica ulteriormente il quadro: durante l’interrogatorio di 17 anni fa, Sempio avrebbe accusato un malore, un fatto che risulterebbe da una scheda d’intervento del 118 ma che non viene menzionato nei verbali ufficiali. In passato, lo stesso Sempio e i suoi legali avevano negato che si fosse verificato un malore, salvo poi cambiare versione proprio negli ultimi giorni. Raggiunto dai microfoni della trasmissione televisiva "Quarto Grado", Sempio ha infatti affermato: "Avevo la febbre da qualche giorno, ero un po’ confuso, non mi sentivo bene e hanno chiamato l’ambulanza".
Sempre secondo il Corriere della Sera, nel corso di quell’interrogatorio Sempio presentò anche lo scontrino del parcheggio come prova utile a ricostruire i suoi spostamenti nella mattina in cui Chiara Poggi fu uccisa. Tuttavia, mancano riferimenti ufficiali alle modalità con cui quel documento venne consegnato. Sempio, ancora una volta ai microfoni di Quarto Grado, ha sostenuto di essere tornato a casa per recuperarlo, ma dalle registrazioni della caserma non risultano uscite in quell’arco temporale. I due carabinieri presenti nel 2008 non ricordano né il presunto malore né le circostanze in cui lo scontrino fu portato in caserma, aggiungendo ulteriori ombre a un caso che, a distanza di anni, continua per certi versi ad essere avvolto da un alone di mistero.