Nella puntata di Quarto Grado del 7 novembre 2025, condotta da Gianluigi Nuzzi su Rete 4, il delitto di Garlasco torna al centro con un lungo blocco dedicato alle nuove indagini della Procura di Brescia su Giuseppe Sempio, padre di Andrea, accusato di aver corrotto l’ex Procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per favorire l’archiviazione del figlio nel 2017. Al centro del dibattito i misteriosi pagamenti in contanti della famiglia Sempio agli avvocati dell’epoca: tra dicembre 2016 e gennaio 2017 sarebbero stati ritirati 15mila euro, poi saliti a 45mila complessivi, destinati – secondo le versioni – a onorari o a ben altro.Il programma ricostruisce il ruolo di Federico Soldani, legale di Andrea Sempio nel 2017, che si era definito “mero consulente” ma già parlava di archiviazione con il PM Venditti prima ancora dell’avviso di garanzia.
Dalle intercettazioni emerge la frase “Come aveva detto il PM”, sollevando dubbi su anticipazioni illegittime. L’ex PM Carmen Pugliese spiega: “E’ normale che il tramite tra l’indagato e un PM si informi, ma di solito un Pubblico Ministero […] non si espone mai fino al punto di dire ‘andiamo verso l’archiviazione’, perché non sai mai cosa può uscire fuori”.In studio l’avvocata Angela Taccia, attuale difensore di Andrea Sempio, si scontra ripetutamente con Fabrizio Gallo, legale di Massimo Lovati. Lovati, in un’intervista esclusiva a Martina Maltagliati, rompe il silenzio: “Dalla famiglia Sempio ho ricevuto quello che mi spettava nell’arco di 8 mesi […] Andavo a prendere la mia parte di soldi nello studio Soldani […] Ho preso 15mila/16mila euro”. Respinge ogni accusa di corruzione e invita i colleghi a dire la verità: “Se non hanno fatturato, che problema c’è?”.
A chi gli fa notare che Soldani e Grassi parlano di “pagamento in visibilità”, replica: “Sì, i miei 15mila vado a portarli a loro? Ma siamo impazziti?”.La Taccia difende il suo assistito e il padre: “Siamo dispiaciuti per il padre di Andrea Sempio, ma questa indagine non può che essere utile per far capire a tutti la limpidezza e la veridicità dell’archiviazione […] Quella cifra è irrisoria per corrompere dei Magistrati di questo tipo”. Sulle telefonate tra Silvio Sapone e Andrea Sempio, chiarisce: “Sapone lo aveva chiamato tre volte, ma Andrea non aveva il suo numero memorizzato e non ha mai risposto […] Avendo visto tutte queste chiamate continue, ha richiamato e […] gli ha detto: ‘Con lei non faccio due chiacchiere, se devo venire in caserma me lo dica’”. Poi Sempio girò tutto a Soldati.Il clima si infiamma quando Gallo insiste sulla stranezza di quelle chiamate. La Taccia sbotta: “Ma tu non sei l’avvocato di Sempio e nemmeno hai letto gli atti! […] Ma perché devi essere sempre così pretestuoso contro Andrea Sempio che non sei neanche il suo avvocato![…]. C’è di mezzo un ragazzo che già ne sta passando abbastanza, quindi, per favore, da penalista quale sei, ti chiedo un po’ di cautela e rispetto sia per Andrea Sempio, sia per i suoi avvocati”.Gallo, punto sul vivo, aveva già reagito a Nuzzi con un secco: “Ma lei insinua però”. Il conduttore aveva replicato: “No, io le sto facendo una domanda”, ma Gallo non aveva mollato: “Guardi che alla scuola di Lovati è andata la bravissima avvocatessa Taccia, non io”, cercando di scaricare su di lei l’etichetta di “allieva di deduzioni”.