"Neanche l'accusa dice che è esattamente il mio Dna , cosa probabilmente che sarebbe se si trattasse di una traccia lasciata durante un'aggressione. Non lo so, secondo me, davvero, non si arriverà a poter dire che è esattamente il mio. Torneremo a una traccia flebile, indefinita. Può essere davvero un discorso di conversazione. Io, alla fine, frequentavo la casa". Lo ha detto Andrea Sempio , unico indagato nel nuovo filone d'inchiesta sull'omicidio di Garlasco (Pavia) intervistato da Quarto Grado , trasmissione di Rete4 condotta da Gianluigi Nuzzi.
Dna quindi ancora al centro di polemiche e commenti in attesa degli esiti dell'incidente probatorio disposto dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, da cui si attendono a dicembre, appunto, i risultati sui margini ungueali di Chiara Poggi, la studentessa uccisa nella villetta di famiglia il 13 agosto 2007. "Dicono di aver trovato questa traccia mista - ha aggiunto Sempio rispondendo a una domanda sul Dna di Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva - quindi chi sia il misto per ora non si sa".
E sull'impronta '33' ha commentato: "Allora, il fatto è questo: quell'impronta era già stata classificata come non attribuibile a nessuno . Da ciò che mi è stato riferito dai miei consulenti e dalle verifiche che abbiamo fatto, io non credo sia attribuibile a me. Poi, se risulterà mia, va bene. In ogni caso, anche i consulenti che hanno fatto perizie, tra virgolette, " contro Sempio ", concordano sul fatto che non sia un'impronta insanguinata: è un'impronta sul muro della scala ".