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Cenone di Capodanno: cosa mangeranno gli italiani

di Paola Natali martedì 30 dicembre 2025

3' di lettura

Il cenone di Capodanno resta uno dei riti più sentiti delle feste, un appuntamento che cambia poco negli anni e che continua a raccontare abitudini, territori e tradizioni. Anche quest’anno, sulle tavole degli italiani, non mancheranno i grandi classici, accanto a qualche variazione più personale o regionale.

In molte case si parte con il pesce, soprattutto dove la tradizione è più radicata. Antipasti freddi e caldi, spaghetti alle vongole, risotti o fritture accompagnano l’attesa fino alla mezzanotte. Una scelta che resta diffusa non solo lungo le coste, ma anche nelle città dell’entroterra, dove il cenone di San Silvestro è ormai sinonimo di menu “di mare”. Il pesce, simbolo di abbondanza e prosperità, è leggero ma nutriente, ricco di proteine di alta qualità, omega-3, vitamine del gruppo B e minerali come iodio, calcio e fosforo. Il momento clou arriva però allo scoccare della mezzanotte, quando difficilmente mancano lenticchie e cotechino o zampone, il piatto simbolo del Capodanno italiano. Le lenticchie, con la loro forma tondeggiante che ricorda le monete, sono un portafortuna che attraversa secoli e regioni: secondo la tradizione, più lenticchie ci sono nel piatto, maggiore sarà la prosperità nell’anno che sta per cominciare. Dal punto di vista nutrizionale, le lenticchie sono un concentrato di proteine vegetali, fibre, ferro, magnesio, potassio e vitamine del gruppo B. Aiutano la digestione, favoriscono il senso di sazietà e contribuiscono al controllo dei livelli di zuccheri nel sangue.

Il cotechino e lo zampone, pur essendo piatti più calorici, apportano proteine di origine animale e ferro eme, utili soprattutto nei mesi invernali. Consumati con moderazione e accompagnati da contorni di verdure o purè, possono rientrare in una dieta equilibrata, soprattutto se bilanciati con legumi o insalate. Le tradizioni regionali continuano a farsi sentire con piatti e varianti uniche. Al Nord, in Emilia-Romagna, il cotechino è spesso protagonista, accompagnato da purè di patate o mostarda di frutta. In Lombardia persistono menu più classici, come i tortellini in brodo, il cappone o il bollito misto, mentre in Piemonte non mancano bolliti e paste ripiene, spesso preparati secondo ricette di famiglia tramandate da generazioni. In Veneto il pesce mantiene un ruolo centrale: baccalà, sardine in saor e fritti di mare sono piatti che continuano a scandire le festività natalizie.  Al Centro Italia, tra Toscana, Umbria e Lazio, il cenone è più vario e creativo. Si alternano primi importanti, come lasagne e zuppe sostanziose, a arrosti o piatti della tradizione contadina, con una cucina meno rigida ma sempre abbondante. Qui come altrove, allo scoccare della mezzanotte le lenticchie sono immancabili, a conferma di un gesto simbolico che unisce tutta l’Italia.

Nel Sud e nelle Isole, la cena di Capodanno diventa spesso un vero percorso gastronomico. In Campania il pesce domina: dall’insalata di mare al capitone, passando per fritture e zuppe di pesce, accompagnati da dolci tipici come struffoli, roccocò e susami. In Puglia e Calabria spazio a paste al forno, fritture, antipasti di mare e dolci secchi; mentre in Sicilia il cenone può trasformarsi in una festa nella festa, tra piatti elaborati e dessert iconici come cannoli e cassate. A fine pasto, ovunque, arrivano i dolci delle feste: panettone e pandoro, spesso già accompagnati da frutta secca, cioccolato e spumante per il brindisi finale. Questi dolci, pur calorici, apportano zuccheri naturali dalla frutta secca, vitamine e minerali come il magnesio, il ferro e il rame, e costituiscono un modo goloso di chiudere la cena. Oltre al valore simbolico e conviviale, i piatti del cenone nascondono anche significati profondi. Il pesce e le lenticchie rappresentano prosperità e fortuna, il cotechino e lo zampone abbondanza, mentre dolci come struffoli o cannoli richiamano dolcezza e gioia per il nuovo anno. Un rituale che unisce Nord e Sud, città e campagne, giovani e anziani, creando un filo invisibile di tradizione che attraversa tutta la Penisola.

Insomma, anno dopo anno, il cenone di Capodanno cambia poco nella sostanza, ma resta sempre uno specchio delle abitudini italiane: cucina, convivialità, simboli e nutrimento che si mescolano attorno alla tavola. Anche a Capodanno, gli italiani iniziano il nuovo anno così: seduti a tavola, tra sapori, riti, portafortuna e un’attenzione crescente al benessere.

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