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Sebai è il killer delle vecchiette

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Otto innocenti in cella per anni

Albina Perri
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Il gup dice che la confessione di Ben Mohamed Ezzedine Sebai è «pienamente attendibile»: è lui il killer delle vecchiette. In questi anni il tunisino ne ha ammazzate almeno quindici. Quindi erano davvero innocenti gli otto imputati per quattro di questi omicidi, detenuti in carcere per anni al posto suo. Uno di loro, dopo essere stato condannato, si è suicidato in carcere. Ora gli avvocati di quelli che per la legge sono sicuramente degli innocenti, hanno scritto al Presidente della Repubblica chiedendo almeno la sospensione della pena «senza attendere i lunghissimi tempi della giustizia italiana» legati ai meccanismi di revisione. Il minimo che si debba loro. Gli imputati ingiustamente detenuti per gli omicidi sono Vincenzo Faiuolo, ancora in cella; Davide Nardelli, Francesco Orlandi, Giuseppe Tinelli e Cosimo Montemurro, liberi dopo anni di detenzione. Un altro accusato e condannato, Vincenzo Donvito, si è suicidato. Nessuno c'entrava niente con la morte delle anziane. Proprio dopo la morte di Donvito Sebai ha deciso di collaborare con la giustizia. Il 15 febbraio il giudice lo ha condannato a 18 anni di reclusione (con rito abbreviato) per l'omicidio di Celeste Madonna, 81 anni, uccisa a Lucera il 25 aprile 1996. Il tunisino è già stato condannato con sentenza definitiva a quattro ergastoli per altrettanti omicidi di anziane donne pugliesi e ha confessato di averne ammazzate altre undici, compresa Celeste Madonna. Ora ci si chiede: come sono state condotte le indagini? Quale pm è riuscito a indagare e addirittura a condannare otto innocenti, per quattro omicidi diversi? Come si può essere sicuri di questa giustizia?  

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