Welfare: Ambrogioni (Cida), 'spesa pensioni sotto controllo, zavorra è assistenza'
Roma, 13 feb. (Labitalia) - “Il sesto rapporto di ‘Itinerari previdenziali' fa chiarezza sulle reali dinamiche delle nostre pensioni: la spesa pensionistica è sotto controllo, ma la ‘zavorra' della spesa assistenziale, in continua crescita, determina un peso insostenibile per le casse dello Stato”. Lo ha detto il presidente di Cida, Giorgio Ambrogioni, commentando il Sesto rapporto di Itinerari previdenziali sul sistema previdenziale italiano, presentato al governo e alle commissioni parlamentari, presso la Camera dei deputati. “Il rapporto illustrato da Alberto Brambilla - prosegue - manda un messaggio chiarissimo alla classe politica italiana: se non viene separata la spesa pensionistica da quella assistenziale, che è in continua crescita, proseguiranno gli allarmi sulle pensioni da parte degli organismi economici internazionali e le bocciature delle agenzie di rating. Al contrario - sostiene Ambrogioni citando i dati del Rapporto - dal 2013 al 2017, al netto dell'assistenza, la spesa pensionistica ha fatto registrare un aumento medio pari allo 0,88%, diretta conseguenza delle riforme succedutesi in questi ultimi anni che, quanto meno, hanno stabilizzato la spesa pur con qualche criticità in termini di equità sociale". "A preoccupare sono soprattutto i numeri dell'assistenza, il cui costo nel 2017, ammonta a 110,15 mld di euro, circa 27 mld in più rispetto al 2012. Per finanziare tale sistema di welfare, occorrono tutti i contributi sociali, tutte le imposte dirette e, ancora, poco meno di 8 mld da reperire tramite le imposte indirette. Di conseguenza le risorse da destinare a crescita e sviluppo sono sempre più residue", dice Ambrogioni. “Il Rapporto ‘boccia' le novità contenute nella legge di bilancio, cioè quota 100 e reddito di cittadinanza, perché determinano un aumento eccezionale e non programmato dei pensionati, nonché un incremento di 8 miliardi della spesa assistenziale. Anche il divieto di cumulo dei pensionati è irrazionale, perché mortifica le professionalità, le competenze e il contributo attivo che i pensionati possono dare in termini di produttività e di impegno sociale" aggiunge Giorgio Ambrogioni. “Infine, visto che la spesa pensionistica appare sotto controllo, confermiamo il nostro giudizio fortemente negativo su misure quali il blocco della perequazione delle pensioni all'inflazione e il contributo di solidarietà su quelle di importo medio-alto. Si tratta di provvedimenti demagogici, che alimentano l'odio sociale, sono ininfluenti per l'equilibrio dei conti pubblici e, a nostro parere, risultano viziati di incostituzionalità”, spiega Ambrogioni. “E' evidente -prosegue Ambrogioni- che occorre procedere al più presto alla separazione fra previdenza e assistenza, per fare chiarezza nei conti e avere un quadro preciso sul quale inserire un corretto corpo normativo, sia esso di gestione dell'esistente, sia di riforma e orientamento futuro. Come correttamente suggerisce il Rapporto, è indispensabile un accorto monitoraggio della spesa assistenziale, anche attraverso l'istituzione di un casellario centrale. A questo vanno aggiunti un più efficace contrasto all'evasione fiscale e contributiva quali passaggi fondamentali per la sostenibilità del sistema previdenziale”.