Made in Italy: Italmopa, successo per seconda edizione 'Molini a porte aperte'
Roma, 13 mag. (Labitalia) - Grande successo per la manifestazione 'Molini a porte aperte', svoltasi lo scorso 11 maggio su iniziativa di Italmopa - Associazione industriali mugnai d'Italia (Federalimentare-Confndustria). Sono stati, infatti, diverse migliaia i visitatori che hanno affollato i 25 molini aderenti all'iniziativa, di natura non commerciale, facendo registrare il tutto esaurito. "L'entusiasmo dimostrato - precisa Cosimo de Sortis, presidente Italmopa - nei riguardi dell'evento, che ha assunto la forma di una vera festa, ci ha positivamente colti di sorpresa. E questo costituisce, per tutti, un elemento di riflessione: i consumatori sono stati i veri protagonisti della giornata". "Visitando i nostri impianti - spiega - essi si sono riappropriati del sacrosanto diritto di informarsi liberamente, rinunciando ad essere relegati al ruolo di spettatori passivi di un marketing della comunicazione che fa troppo spesso leva, per quanto riguarda il comparto alimentare, sull'allarmismo". La giornata 'Molini a porte aperte' ha così consentito ai visitatori di acquisire ogni opportuna informazione sull'affascinante processo di macinazione del frumento, tenero e duro, per la produzione di diverse tipologie di farine e semole destinate alla produzione di pasta, pane, pizza e prodotti dolciari. L'industria molitoria italiana trasforma annualmente oltre 11 milioni di tonnellate di frumento che consentono di ottenere circa 8 milioni di tonnellate di farine e semole, una quantità che pone il comparto ai vertici nell'Unione europea e che conferma il settore come un'eccellenza che coniuga tradizione e innovazione. Per quanto concerne il comparto della macinazione del frumento tenero, il 61% del totale delle farine italiane è destinato alla panificazione e ai prodotti sostitutivi del pane (pan carré, friselle, grissini, taralli, cracker), il 19% alla biscotteria, pasticceria e prodotti da forno, il 9% alla produzione di pizze, il 5% ad uso domestico, il 4% all'export, il 2% alla produzione di pasta. Per quanto riguarda il comparto della macinazione del frumento duro, il 91% delle semole è destinato alla produzione di pasta, il 5% alla produzione di pane, il 3% all'export e l'1% ad uso domestico.