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Europa: no impronte ai rom

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Maroni attacca il gip di Verona

Albina Perri
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Verona- Il gip di Verona Giorgio Piziali non ha convalidato il fermo di due degli otto rom arrestati perché sfruttavano i loro bambini. Il gip dice che non c'è pericolo di fuga. E poi sostiene che la polizia li abbia arrestati perché spinta dal clima che c'è ultimamente in città. Insomma: i nomadi acciuffati l'altro giorno sono solo dei poveri cristi vittime dell'atmosfera razzista che grava in Italia. E il ministro Maroni s'arrabbia. "E' un errore", dice. "Li hanno presi mentre scappavano, come può non esserci il pericolo di fuga? Il gip così ha vanificato il lavoro delle forze dell'ordine, sono rammaricato". Rammaricato anche il sindaco, Flavio Tosi: "Sono sconcertanti i tecnicismi della giustizia", ha detto infatti.''Quel che sorprende - aggiunge - sono i giudizi espressi nell'ordinanza del magistrato che vedrebbero nel lavoro della procura della Repubblica e della polizia di Verona l'influenza di un generalizzato interesse pubblico per vicende come quelle al centro dell'inchiesta. Giudizio smentito dal fatto che l'inchiesta era iniziata ben prima delle elezioni politiche e ben prima che il dibattito politico ponesse fra i suoi temi più urgenti la questione del controllo dell'identità dei nomadi''. Intanto Vladimir Spidla, commissario europeo agli affari sociali, dice no alle impronte digitali ai rom. Le motivazioni? Le stesse già affermate dall'Unione europea: sarebbe razzismo. “Non posso parlare”, ha detto rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla decisione del governo italiano di prelevare le impronte dei rom , “del caso italiano perché le mie conoscenze non sono abbastanza approfondite, ma è chiaro che in Europa è impossibile dare ad alcuni cittadini per motivi etnici doveri diversi rispetto ad altri”. Nonostante ciò il commissario è costretto ad ammettere la gravità del fenomeno rom nel nostro paese: “Trovo il problema italiano abbastanza grave, ma naturalmente non posso dire quale sarà la reazione della Commissione. Seguiremo attentamente il caso concreto: la può reagire solo a una situazione reale e questo non è ancora il caso perché non ho le informazioni”. Insomma, per Spidla le pari opportunità sono più importanti di qualunque forma di controllo interno e il suo no al razzismo arriva forte e chiaro: “Voglio essere estramente chiaro: non tollereremo alcuna forma di razzismo. Dobbiamo fare di più per assicurare l'accesso dei rom all'istruzione, al mercato del lavoro, alla società in generale”. A tal proposito il 16 settembre a Bruxelles si terrà una Conferenza che avrà come tema principale proprio l'inclusione sociale dei rom in Europa. Il commissario ha quindi ricordato che tra il 2000 e il 2006 sono stati stanziati 275 milioni di euro dal Fondo sociale europeo per progetti specialmente destinati a questa comunità etnica mentre 1 miliardo di euro supplementare è andato ai gruppi più vulnerabili tra cui gli stessi rom.

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