"Sto lavorando per tutelare il diritto allo sciopero e le rivendicazioni salariali di lavoratrici e lavoratori, ma anche il diritto al lavoro e alla mobilità di milioni di italiani. Indire uno sciopero di 24 ore un giovedì di metà luglio con temperature che arriveranno ai 35 gradi, lasciando a piedi un milione di pendolari, non penso faccia bene al Paese. Sto lavorando per una soluzione di comune accordo tra imprese e sindacati, e spero che lo trovino. Altrimenti chiederemo il buon senso mantenendo il diritto di sciopero, però quantomeno riducendo questa estensione oraria". Così il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, a margine di un convegno a Roma, in merito allo sciopero dei treni indetto per il 13 luglio.
"Potremmo prenderla a ridere, però poi ci rifletti un attimo e la voglia di sorridere ti passa": il direttore editoriale di Libero, Daniele Capezzone, lo ha detto a proposito della protesta organizzata dai Pro Pal contro le redazioni di Libero e Il Giornale. "Non è una bella cosa che degli editori vengano presentati come dei bersagli, non è una bella cosa che le firme, i direttori, gli opinionisti, i volti di quelli che stanno in questi giornali vengano presentati come nemici", ha aggiunto Capezzone. Che infine ha posto una domanda: "Voi ve lo immaginate se la metà della metà della metà di queste cose fossero capitate davanti a un quotidiano progressista da parte di militanti di destra? Si sarebbe gridato allo squadrismo, all'intimidazione della stampa libera".
Il premier albanese Edi Rama arriva a Roma per la Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina e si inginocchia nuovamente davanti a Giorgia Meloni. Lo stesso gesto di affettuoso rispetto era andato in scena lo scorso maggio, in occasione della visita della premier italiana in Albania.
"Non giornalisti, ma organi di propaganda e di polizia al servizio di questo governo": i pro Pal, esponenti di Cambiare Rotta e Potere al Popolo!, lo hanno urlato durante la protesta contro le redazioni di Libero e de Il Giornale.
"Siete soltanto servi dei sionisti": questo uno dei cori intonati dai pro-Pal alla manifestazione organizzata sotto le redazioni di Libero e de Il Giornale in via dell'Aprica a Milano.