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Giorgia Meloni, la replica a Marattin: "Io con le basette di Milei? Agghiacciante. Immagino che lei..."

martedì 17 dicembre 2024
1' di lettura

"Le proponiamo un patto sulla produttività. Si faccia crescere le basette, come Milei. Per i prossimi tre anni di legislatura: due punti di Pil di taglio della spesa pubblica da destinare a due punti di riduzione della pressione fiscale. Presidente, coraggio: 'Afuera!'": Luigi Marattin del gruppo misto lo ha detto nel suo intervento alla Camera a Giorgia Meloni, che ha parlato a Montecitorio in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre. L'invito ironico del deputato è stato accolto con un sorriso dalla premier, che poi ha risposto: "Chiaramente non devo dire niente sulle basette, immagino lei abbia provato anche a focalizzarla quest'immagine agghiacciante".

Passando a un tono più serio e sempre rivolgendosi a Marattin, la premier ha aggiunto: "Voglio dirle questo: a differenza di altri, che sono abituati a basare il loro agire politico su testi sacri, dogmi ideologici, santoni vari, di volta in volta individuati tra leader stranieri, a me diverte sempre un po' che ogni volta che si parla con un leader c'è lo schema amico-nemico. Io non ragiono così". Sulla figura del presidente argentino, in particolare, ha detto: "Considero Javier Milei un'interessantissima novità nel panorama argentino, penso abbia il profilo giusto per affrontare i problemi in Argentina. Ma chiaramente non considererei mai quel modello replicabile da noi".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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Ucraina, Tajani: “Colloqui difficili, la Russia sembra non volere l’intesa"

“E tutto molto difficile, la palla è in mano alla Russia che deve decidere cosa fare ma non mi sembra intenzionata ad accelerare i tempi del dialogo con l’Ucraina. Noi faremo i massimo per concludere questa stagione di guerre in Ucraina ma anche a Gaza, in Libia dove siamo riusciti a portare a casa gli Italiani che volevano tornare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della presentazione del secondo rapporto su “Sport e innovazione” alla Farnesina.

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arriva a Tirana per partecipare al sesto vertice della Comunità politica europea (Cpe) che si svolge nel cuore della città, in Piazza Skanderbeg. La premier è stata accolta, così come gli altri leader, dal primo ministro albanese Edi Rama, il quale si è inginocchiato al suo arrivo. Il summit riunisce 52 leader europei, tra capi di Stato o di Governo insieme ai capi delle principali istituzioni europee e internazionali. Per la prima volta l’appuntamento si tiene nei Balcani occidentali e, come sottolinea il sito ufficiale, “si svolge in un momento in cui l'Europa si trova a un punto di svolta critico. Una guerra persiste sul suo fianco orientale. Le tensioni stanno aumentando a livello globale. Minacce ibride, coercizione economica e sconvolgimenti tecnologici stanno mettendo alla prova la resilienza democratica e richiedono risposte europee più coordinate”.

Garlasco, il legale della famiglia Poggi: "Noi siamo per la verità già accertata"

"Dopo 18 anni fa specie pensare che all'epoca non scavarono nemmeno nel giardino di Stasi e non guardarono nemmeno nei mille canali che circondano Garlasco e la casa di Stasi. Comunque bene che si facciano questi approfondimenti, so che sono costosi e faticosi quindi bisogna avere rispetto per le istituzioni che vogliono approfondire". Così lo storico legale della famiglia di Chiara Poggi, l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, entrando in tribunale a Pavia per l'incidente probatorio. Gli agenti della Scientifica incaricati avranno il compito di confrontare le tracce biologiche sulle unghie di Chiara Poggi e quelle presenti in altri reperti della scena del delitto e sulle impronte raccolte con para-adesivi dal Ris di Parma con il dna di Andrea Sempio, Stasi, altri uomini della famiglia Poggi e di frequentatori della villetta di via Pascoli dove la 36enne fu trucidata il 13 agosto 2007. "È chiaro che noi siamo per la verità che è già stata accertata - ha continuato Tizzoni - non ci opponiamo agli accertamenti che devono farsi anche perché non potremmo farlo. Speriamo solo che tutto venga letto assieme a quello che è stato fatto prima altrimenti sarebbero dei lavori inutili".

Parolin: "Incontro Vance-Papa lunedì? Ancora tutto da decidere"

"Faccia a faccia Vance-Leone XIV lunedì? Non lo so. Il problema è che ci sono tante delegazioni. I tempi sono molto stretti e quindi si tratterà di vedere se c'è spazio. Probabilmente il protocollo sta lavorando in questo senso, ma non ho notizie dell'ultima ora. Immagino che Vance abbia il desiderio di incontrare il Papa". Lo ha detto il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento all' Augustinianum.