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Roma, centri sociali all'assalto: azionati gli idranti

di Andrea Vallesabato 25 ottobre 2025
2' di lettura

Ormai è chiaro: non c’è manifestazione pro-Pal senza che qualcuno provi ad attaccar briga con le forze dell’ordine. Non ha fatto eccezione nemmeno il presidio che si è formato ieri sera in piazza Verdi a Roma, dove si sono radunato circa 400 pro-Pal che volevano attraversare in corteo il Parco della Musica Ennio Morricone per protestare in occasione della Festa del Cinema.

Il corteo, però, è stato vietato dalla Questura, perché i manifestanti avevano chiesto il permesso solo per il presidio statico. È a questo punto che la tensione è salita. Un gruppetto di manifestanti ha provato a sfilare ugualmente, nonostante il divieto. In quel momento i presenti avevano raggiunto il migliaio. Così le forze dell’ordine hanno ordinato lo scioglimento del presidio, ma i tentativi di forzare il cordone di un centinaio di agenti, si sono susseguiti. Ci sono stati attimi di tensione anche quando un uomo su una Bmw ha tentato di forzare il blocco dei manifestanti per entrare in un garage. L’uomo è stato fatto oggetto di insulti e sputi e la vettura è stata presa a calci e pugni. Tutto attorno i manifestanti cantavano i soliti slogan pro-Pal: «Palestina dal fiume al mare», «Corteo, corteo», «Roma lo sa da che parte stare». Nel frattempo le forze dell’ordine presidiavano le strade limitrofe, con particolare attenzione a quelle che portano alla residenza dell’ambasciatore americano a Villa Taverna e all’ambasciata d’Israele. Nei momenti di massima tensione sono entrati in funzione anche gli idranti.

Dopo un lungo parlamentare le forze dell’ordine hanno dato il via libera per l’attraversamento del Parco, ma senza bandiere. Cosa che non è piaciuta ai manifestanti: «Ci hanno permesso di passare nel bioparco senza simboli, seguendo la logica di trattare i palestinesi come animali». E ancora: «La Questura di Roma si allinea con i diktat di Israele - urlano i pro -Pal dai megafoni-. Hanno paura di un movimento che dice “basta guerra”. Il corteo si muove perché pretende il diritto a manifestare. Nessuno può dire che questo corteo è pericoloso. Non accettiamo nessun divieto. Vogliamo arrivare davanti all'ambasciata di Israele e alla Festa del cinema». Da qui sono scaturite nuove tensioni ed è anche partita una nuova trattativa tra Questura e manifestanti, che ha poi portato allo svolgimento del corteo che non ha registrato ulteriori tensioni con le forze dell’ordine. Nel frattempo in tutto il quartiere coinvolto nei disordini il traffico è andato in tilt e i disagi per i residenti si sono moltiplicati.