La Parola di Pietro è “Prodi”. Un nome che in Italia evoca coraggio e moderazione, ma anche compromessi, nostalgie e una sinistra che non sa più chi è. Pietro Senaldi nel suo podcast parte dall’intervento di Romano Prodi, che bacchetta la segreteria Elly Schlein e il suo Pd sempre più a immagine e somiglianza dei Cinque Stelle, per raccontare la parabola di una sinistra divisa tra due anime: quella ex comunista e quella ex democristiana. Due mondi che hanno condiviso il potere, ma mai la visione. Tra ironia e memoria, Senaldi ricorda il “professore” che fu due volte tradito dai suoi, e analizza un partito che oggi non ha più né i Prodi né i prodi. Nel frattempo, da Emanuele Fiano censurato a Ca’ Foscari alla nuova “gaffe” di Sigfrido Ranucci, fino alle piazze di Maurizio Landini, il copione resta sempre lo stesso: parole grandi, coraggio poco. Nel nuovo episodio del podcast di Libero Quotidiano, La parola di Pietro è un viaggio dentro la sinistra italiana, quella che predica cambiamento, ma continua a inciampare nella sua stessa storia.



