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Brescia: truffa ai danni di una onlus, 9 fermi

giovedì 11 dicembre 2025
1' di lettura

Scoperta dalla Polizia una truffa ai danni di una onlus. Dalle prime ore dell’alba la Polizia di Stato sta dando esecuzione – nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Lodi, Prato, Rieti e Vicenza – a 9 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica di Brescia nei confronti di cittadini italiani, albanesi, cinesi e nigeriani, indagati per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono in corso perquisizioni anche nei confronti di numerose società coinvolte nel circuito delle false fatturazioni e del riciclaggio. Un decimo soggetto destinatario del provvedimento risulta allo strato irreperibile.Le indagini della Squadra Mobile di Brescia – avviate nel mese di marzo 2025 a seguito di una truffa milionaria perpetrata ai danni dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Onlus che si occupa della gestione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, del Campanile di Giotto e del Battistero di San Giovanni di Firenze – avrebbero disvelato un giro d’affari illegale che, nell’arco di circa 6 mesi, avrebbe prodotto un trasferimento illegale di denaro stimato in circa 30 milioni di euro.

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Garlasco, legale di Sempio: "Perizia non è pistola fumante ma d'acqua"

"Aspettiamo con curiosità di vedere se la pubblica accusa o la parte interessata, come è stata molto originalmente definita in questo processo la difesa Stasi, come contrasterà lei o come contrasteranno loro il responso di questa perizia. Perché oggi tutti dicono che non è la pistola fumante: per me è una pistola d'acqua. Invece, prima del responso veniva venduta come la pistola fumante". Così il legale di Andrea Sempio, avvocato Liborio Cataliotti, ai cronisti a Roma. La difesa del 37enne presenterà due relazioni sulla traccia di Dna. "La seconda - spiega il legale è proprio per non lasciare nulla al caso e anche per esplorare ogni ipotesi"."Non critico certo la dottoressa Albani, mi facevo forte di un dato giuridico: la Cassazione dice che se il dato non è consolidato giuridicamente vale zero, addirittura meno di un indizio, non è neppure un indizio. Se il dato non è consolidato, non segue le linee guida, non può essere neanche utilizzato probatoriamente a livello di indizio. Quindi - ha spiegato - vale zero quella prova ai fini giuridici nella prospettiva di una accusa ad Andrea Sempio".

Sequestro di cocaina a Civitavecchia: vale 15 milioni di euro

Duro colpo ai narcos nel porto di Civitavecchia. Nel corso dei servizi svolti congiuntamente nel mese di novembre tra la Polizia di Frontiera Marittima di Civitavecchia, la Guardia di Finanza di Roma – Gruppo Civitavecchia e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – UADM Lazio 3 è stato sequestrato un ingente carico di cocaina purissima, pari a circa 138 chilogrammi, nascosto all’interno del carico di un autoarticolato appena sbarcato da una motonave proveniente da Barcellona. L’attività, sviluppata nell’ambito dei controlli di sicurezza doganale e antidroga presso lo scalo portuale, è scaturita da una meticolosa analisi del rischio condotta a livello interforze e che ha consentito agli operatori di individuare e fermare un autoarticolato di proprietà di una società slovena. L’estremo nervosismo e l’agitazione dal conducente, durante i preliminari controlli documentali, hanno indotto gli operanti ad approfondire il controllo del mezzo mediante un esame radiogeno che ha evidenziato alcune anomalie nel carico. Gli agenti hanno quindi sottoposto la merce all’attenzione dell’unità cinofila antidroga in forza al Gruppo GdF di Civitavecchia e proprio grazie al fiuto del cane Jackpot è stato possibile individuare, all’interno di sei voluminosi sacchi industriali contenenti plastica riciclata, 120 panetti di cocaina. La droga, di elevata purezza, dopo essere stata tagliata e preparata avrebbe potuto generare, venduta al dettaglio nelle piazze di spaccio, profitti illeciti fino a 15 milioni di euro circa. Il corriere, un bosniaco di 42 anni residente in Slovenia, è stato quindi arrestato.

Spari di kalashnikov di un soldato russo in trincea

I soldati russi avanzano nella neve a Pokrovsk durante la guerra in Ucraina a febbraio 2025. Ecco un soldato in trincea che spara dei colpi di arma da fuoco con un kalashnikov.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Anna Maria Bernini contestata dagli studenti rossi. Lei: "Siete dei poveri comunisti"

La ministra dell'Università e ricerca Anna Maria Bernini è stata contestata da un gruppo di studenti dell'Udu, unione degli universitari, durante il suo intervento ad Atreju, in corso a Roma. "Stiamo perdendo un anno - ha detto una delle manifestanti, in merito al semestre aperto per la facoltà di Medicina - questa riforma sta facendo soltanto male", hanno detto un paio di ragazzi del semestre filtro di medicina della Sapienza. Questi ultimi si sono avvicinati mentre la ministra prendeva la parola e hanno protestato a gran voce contro i test che si stanno svolgendo in questi giorni in tutte le università italiane. "Come diceva il mio presidente Berlusconi siete dei poveri comunisti, non ascoltate nemmeno", ha tuonato. Bernini è poi scesa dal palco per parlare con gli studenti ma non ha avuto modo di interloquire perché la contestazione si è fatta più forte e i ragazzi poi sono stati invitati a uscire.

A spiegare quanto accaduto la diretta interessata. Mentre gli studenti contestavano, "sono scesa tra il pubblico, ho raccolto le loro domande, sono risalita sul palco e ho risposto. Siete testimoni del fatto che li ho ascoltati, ma il problema è che hanno cominciato a contestarmi ancor prima che iniziassi a parlare. Quindi attenzione, perché le contestazioni devono avere dei contenuti, non devono essere solo slogan vuoti: come si fa a rispondere agli slogan? Io sto facendo una riforma seria, con delle domande serie che formeranno medici seri".