Fare Futuro contro Silvio
"Siamo verso la monarchia"
Le elezioni si avvicinano, e gli ex An si scatenano. La fondazione di Gianfranco Fini, Fare Futuro, torna a criticare il premier con i toni della sinistra. Lo fa stavolta il direttore scientifico, Alessandro Campi, prendendo spunto dalla storia del divorzio da Veronica. Campi teme che la politica si stia trasformando in corte, e se la conosrte di Berlusconi parla di Impero, lui dice monarchia: «Forse questa vicenda può rappresentare un momento di svolta: l'Italia ha bisogno di maggiore sobrietà nei suoi leader», perché «nel dibattito pubblico entrano aspetti di vita privata che dovrebbero rappresentare il colore, non la sostanza», ha detto infatti a La Stampa. «Chi è chiamato ad assegnare una carica pubblica dovrebbe farlo con criteri che prescindono da legami di parentela, di simpatia, da questioni private. In questo approccio l'Italia sta interpretando la deriva oligarchico-familiaristica di altre democrazie». Per Campi «questa deriva sta diventando un serio problema dei regimi democratici, che perdono il loro carattere dinamico. Si va verso forme di trasmissione del potere di tipo monarchico. Con le corti. Col potere che diventa un fatto di famiglia, da trasmettere da padre in figlio». Così, osserva, «i partiti rischiano di diventare delle pertinenze personali». Fare Futuro aveva criticato alcune ventilate candidature nel Pdl per le Europee. «Un'occasione persa - dice Campi - perchè, detto simpaticamente, l'entrata a gamba tesa della signora Veronica ha un po' spostato la discussione». La riflessione, però, resta: «Si possono rinnovare i gruppi dirigenti del Paese col sistema del casting televisivo, o scegliendo le persone sul criterio estetico e della simpatia? Un ricambio delle classi dirigenti per essere virtuoso, dovrebbe premiare la competenza e la dedizione ad un mestiere che non può essere appreso seguendo un corso di formazione».