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Annozero, Travaglio c'è

Ma senza contratto

Silvia Tironi
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“O conTravaglio o Annozero non si farà”. MicheleSantoro ieri ha parlato. Michele Santoro oggi ha ottenuto. Giovedì sera alle21.10 su Raidue la prima puntata della nuova edizione di Annozero, dedicataalla libertà di informazione e dal titolo ‘Farabutti', andrà regolarmente in onda.E Marco Travaglio non solo sarà in trasmissione, ma farà anche il suoeditoriale. E ci saranno anche le vignette di Vauro. Lo si apprende da uncomunicato della redazione di Annozero. Ospiti di Michele Santoro il segretariodel Pd Dario Franceschini, il deputato del Pdl Italo Bocchino, il direttore diLibero Maurizio Belpietro, il direttore de L'Unità  Concita De Gregorio e il giornalista EnricoMentana. Masi-Calabrò, incontro saltato – Il nodo su Annozero è dunque finalmente sciolto. Inmattinata tutto sembrava ancora estremamente nebuloso, a causa dell'annullamentodell'atteso incontro tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e ilpresidente dell'Autorità per le garanzie nella comunicazioni, Corrado Calabrò.Nell'incontro i due avrebbe dovuto far luce sulle presenze all'interno delprogramma e soprattutto sulla posizione dell'opinionista Marco Travaglio. Masi haparlato però alla Commissione di vigilanza sulla Rai e ha precisato che “su Annozero stiamo solo facendo unapprofondimento sulla scelta di un collaboratore esterno per una trasmissioneche ha avuto tutto quello che ha chiesto. Approfitto di questa occasione - hadetto ancora Masi - per fare una riflessione: il servizio pubblico deve essereun servizio plurale, deve rispettare la pluralità dei cittadini. Nel corsodella mia vita professionale, osservando la situazione sia negli Stati Unitiche in Gran Bretagna, non ho mai visto che reti del servizio pubblico faccianoprogrammi contro. Le inchieste si devono fare trasparenti e secondo le regole.Non si fanno trasmissioni politiche contro. L'apriori va contro il serviziopubblico. Se c'è un'evasione del canone Rai al 30% vuol dire che, oltre allecause tecniche, c'è una parte del Paese che non si riconosce nel prodotto Rai.E questo è un fatto”. "Con Marco o nulla"– Martedì in conferenza stampa “Michele Santoro è categorico. Dialternative, per lui, non ce ne sono: Marco Travaglio è un elementoindispensabile per il suo programma di approfondimento, e se il giornalistaverrà estromesso dal ‘cast', allora la trasmissione non andrà in onda. Ieri aRoma, alla presentazione di Annozero, tra Santoro e il neodirettore di RaidueMassimo Liofredi sono volate scintille: mentre il giornalista-conduttorelamentava i ritardi sulla firma dei contratti (arrivata circa una settimana fa,fatta eccezione appunto per Travaglio) e per l'assegnazione delle troupe,completata solo tre giorni prima della partenza del programma, Liofredi haopposto ragioni “tecniche”. Risposta, questa, che oltre a non averlo soddisfatto,ha letteralmente mandato su tutte le furie Santoro, che è sbotatto: “Sei unbugiardo. E querelami se vuoi, ma non ti conviene”. “Nessuna querela», ha dettoquel punto Liofredi dicendosi pronto ad “ospitare” il programma su Raidue comeil suo predecessore, Antonio Marano. Sempre peggio: il Michele furioso non l'hapresa affatto bene. “Ci ospita come i profughi, magari poi ci rimandate inLibia. Ma noi facciamo il 18% di share sulla tua rete. Non mi sembra che sia undato da sopportare”. “Non sto sopportando, lo sto supportando”, ha replicatoLiofredi; “Ho parlato di ospitare perché il mio gusto personale è diversorispetto a quello che dovrebbe essere un programma di politica in tv”. “Ognivolta che noi andiamo in onda non solo ci ripaghiamo il programma, ma lasciamonelle tasche dell'azienda 90-100 mila euro che servono per altri programmi”, haproseguito Santoro, “e però veniamo trattati come 'wanted'. È assurdo. Èevidente che in questo Paese ci sono dei vigilati speciali. Lo sono io e lo èTravaglio. Travaglio e Annozero solo la stessa cosa, perché Marco simboleggiaquello che deve essere il servizio pubblico. Io non condivido molte delle coseche dice, ma credo che debba dirle nel nostro programma, almeno fino a quandonon gliene faranno fare uno suo. Non si devono permettere di fare le liste deibuoni e dei cattivi. Gli italiani vogliono sentire più campane, non un unicocampanaccio. Allora fategli sentire anche il campanelli di Travaglio, cheperaltro per giovedì ha già preparato una bella botta su Tarantini...”,conclude Santoro. Lettera 22 scrive a Liofredi – “Caro Massimo, Fai lavorare Travaglio.Anzi, dagli uno spazio doppio. E adesso ti spieghiamo il perché”. Inizia cosìla lettera aperta che l'associazione Lettera22 indirizza al direttore di Raidue, Massimo Liofredi: “Pur noncondividendo nulla, e sottolineo nulla, di quello che dice o scrive Travaglio isuoi monologhi e le migliori puntante di Annozero sono per noi occasione disvago e divertimento. Chi come noi fa questo mestiere, infatti, sa com'èdifficile resistere giorno per giorno, quanto è complesso trovare la notizia.Guardiamo quindi con divertimento, ammirazione e (lo ammettiamo) un pizzicod'invidia questo autentico fenomeno che da bravo nipotino del fu pool diMilano, è riuscito a trasformare l'accoppiata Cavaliere più procure arrabbiatein una miniera d'oro. Cosa che per di più gli ha permesso di ottenere unatribuna catodica (pagata con il canone, quindi da tutti gli italiani) senzacontraddittorio. Un'esperienza evidentemente davvero esaltante, tanto che hapensato bene di farci un proprio quotidiano finanziato con i soldi pubblici. Tuttoquesto è entusiasmante e ci fa sognare se pensiamo anche ai libri da luifirmati a quattro o sei mani che non sono altro che la riproduzione anastaticadi verbali giudiziari. Se poi la verità di una procura o di un'inchiesta non sirivela aderente alla realtà o se addirittura documenti spacciati come provechiave si rivelano nel tempo dei falsi, beh... pazienza! Ecco perché siamo quia pregarti di continuare a mandare in onda Travaglio, non solo perché cosìabbiamo da divertirci, ma soprattutto perché proprio Travaglio giustifica, anziincoraggia, tante altre iniziative, che sappiamo essere nelle tue corde e nelletue indubbie capacità, nelle quali tanti altri colleghi potranno sentirsiliberi di parlare a ruota libera senza doversi porre il problema di venirecontraddetti o di giustificare quanto dicono; e tutto questo senza doverricorrere a un giudice per imporli nel palinsesto. Terzo e ultimo motivo,giochi a parte, perché noi di Lettera 22 siamo per aggiungere voci e non permetterle a tacere”, conclude l'associazione.

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