Reggio Calabria, due ordigni davanti l'aula bunker
A basso potenziale, non sono esplosi
Due ordigni rudimentali a basso potenziale, secondo quanto riferito dagli investigatori, sono stati trovati stamattina all'ingresso dell'aula bunker di Reggio Calabria. Uno costruito artigianalmente è stato posizionato all'ingresso degli automezzi davanti all'aula bunker, la miccia si era accesa e poi si è spenta prima di esplodere. Il secondo ordigno è stato trovato durante i rilievi dei carabinieri accorsi sul posto. Era del tutto simile e posizionato all'interno del medesimo cortile dell'aula bunker, anche questo inesploso. Si ignora al momento quando siano stati posizionati gli ordigni. Oggi pomeriggio a Reggio Calabria, in Prefettura, avrà luogo il vertice investigativo sull'attentato di domenica scorsa contro la Procura generale di Reggio Calabria presieduto dai ministri dell'Interno e della Giustizia, Maroni e Alfano. Il dispositivo è stato confezionato con un cilindro di cartone avvolto in un nastro isolante da pacchi. La miccia, di circa 20 centimetri, era collegata ad una busta di plastica contenente 200 grammi di polvere pirica. Sul posto sono intervenuti gli uomini dell'Arma, i carabinieri del Ris di Messina e il Procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza. Secondo le prime ricostruzioni, il dispositivo, definito "a basso potenziale", non sarebbe stato in grado di provocare danni. Si potrebbe tratterebbe, piuttosto, di un chiaro segnale intimidatorio da parte dei clan della 'Ndrangheta nel giorno in cui a Reggio Calabria saranno presenti il ministro Maroni, il ministro Alfano e tutti i vertici di carabinieri, forze dell'ordine e polizia. Rimane però la possibilità di un petardo esploso nella notte di capodanno.