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Usa, attesa sentenza matrimoni gay

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L'obiettivo è stabilirne la costituzionalità

Monica Rizzello
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Si apre oggi a San Francisco, in California, il processo-chiave per i diritti degli omosessuali americani: il primo processo a livello federale, convocato per determinare se la Costituzione americana proibisca o meno ai singoli Stati il diritto di vietare i matrimoni tra gay. Il procedimento, che dovrebbe durare almeno tre settimane, scaturisce dalla denuncia nei confronti della cosiddetta Proposition 8, la proposta, approvata tramite referendum, di vietare i matrimoni omosessuali nello Stato della California. Il referendum si era svolto nel novembre del 2008, i cittadini della California votarono a favore del divieto alle nozze omosessuali, misura entrata in vigore in California, in seguito a una sentenza che nel giugno 2008 aveva autorizzato le coppie omosessuali a sposarsi. Secondo tutti gli osservatori, qualunque sia l'esito del processo di San Francisco è verosimile che vi sarà ricorso in appello, facendo così accedere il caso alla Corte Suprema degli Stati Uniti. La campagna per rendere legale negli Stati Uniti il matrimonio fra persone dello stesso sesso arriva oggi davanti al tribunale federale di San Francisco, prima tappa di una strada che porta dritto alla Corte Suprema. A dimostrazione che, negli Stati Uniti, sia diventata una causa che va al di là degli schieramenti politici, a difendere le due coppie, una di uomini l'altra di donne, sono un avvocato repubblicano e uno democratico. Il processo, che si apre oggi, punta a stabilire se il matrimonio fra persone dello stesso sesso sia un diritto garantito dalla costituzione, e se questa sia stata violata l'anno scorso in California quando un referendum bocciò i matrimoni gay. I ricorrenti si basano sulla sentenza del 1967 che in nome della «libertà di sposarsi» mise fine ai divieti di matrimonio fra bianchi e neri. L'Alliance Defense Fund, che rappresenta i promotori del referendum in California, sostiene che quella del matrimonio gay non è una questione di diritti civili e ritiene prevalente il diritto dei cittadini ad esprimersi con il loro voto. Finora, in ognuno dei 31 stati dell'unione dove si è svolto un referendum, i matrimoni gay sono stati bocciati dall'elettorato. Nei cinque stati dove sono permessi ciò è avvenuto in virtù di una legge o di una sentenza. Il processo verrà seguito con molta attenzione e il giudice federale Vaughn Walker, nominato da George Bush padre, ha deciso che il procedimento verrà mostrato su YouTube. Le due parti presenteranno un'ampia gamma di testimoni, a partire dai ricorrenti stessi: le due coppie formate da Kristin Perry e Sandra Stier, oltre che Paul Katami e Jeffery Zarrillo. A difendere le loro ragioni, gli avvocati Ted Olson e David Boies, che si scontrarono su fronti opposti nel 2000, davanti alla Corte Suprema, nel procedimento sul risultato delle elezioni presidenziali, che diede la vittoria a George W.Bush. Il desiderio di sposarsi è «un valore conservatore», ha detto il repubblicano Olson, spiegando la sua posizione. «La nostra squadra dimostra che questa è una questione lontana dalle ideologie», ha aggiunto il democratico Boies.

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