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Roma, scritte ingiuriose sulle lapidi dei caduti di Nassiriya

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I militari vengono definiti “Infami” e “servi dei servi”

francesca Belotti
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Tre scritte ingiuriose sono state vergate sulla lapide in memoria dei caduti di Nassiriya nel parco Schuster, area verde davanti alla Basilica di San Paolo Fuori Le Mura, a Roma. Nelle scritte i militari vengono definiti “Infami” e “servi dei servi”. Sono state realizzate con vernice nera spray. Non è la prima volta che la stessa lapide viene imbrattata con frasi firmate con una «A» cerchiata, ciò era accaduto già 10 novembre ed il 17 dicembre scorsi. Ad occuparsi delle indagini è la polizia. Pomarici: "Nessun rispetto per la morte" - “È davvero sconsolante constatare che per un manipolo di delinquenti l'unica occupazione sia quella di imbrattare il monumento dedicato ai caduti di Nassirya, senza alcun rispetto per la morte – commenta Marco Pomarici, presidente del consiglio provinciale di Roma-. Esprimo sdegno da italiano e da amministratore che ha avuto modo di conoscere personalmente la sofferenza dei familiari delle vittime, ma, detto questo, spero che la bravata di questi cialtroni non abbia nemmeno un riga di risalto, perché non meritano nemmeno quella”. Alemanno: "Gesto vigliacco e odioso" - “Imbrattare le lapidi che commemorano i caduti italiani, morti nel tentativo di portare pace e aiuto alle popolazioni irakene, è un gesto vigliacco e odioso – afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno- . Questi delinquenti che agiscono con il favore delle tenebre non hanno coscienza di cosa sia il sacrificio per gli altri: la loro visione del mondo e della vita è di un tale squallore da lasciare senza parole. Esprimo sdegno e ferma condanna e la vicinanza della città di Roma alle famiglie dei caduti, all'Esercito e all'Arma dei Carabinieri”.

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