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Usa, una moglie su 5 guadagna più del marito

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La crisi accelera questo processo

Monica Rizzello
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Rivoluzione nelle coppie made in Usa, se è vero che una moglie su cinque ormai guadagna più del marito, e il 28% che ha un titolo di studio più alto. A raccontarla è un rapporto del Pew Research center, che traccia il cambiamento dei rapporti economici fra i coniugi nell'arco di 40 anni. Lo studio è stato condotto fra le donne di età compresa fra i 30 e i 40 anni, un gruppo che per la prima volta nella storia americana comprende più donne che uomini laureati. I mariti continuano a guadagnare di più nel 78% dei matrimoni, ma la percentuale delle mogli che portano a casa il maggiore stipendio è più che quadruplicata dagli anni settanta: allora erano il 4%, oggi sono il 22%. Del resto, il divario fra i guadagni degli uomini e delle donne si è ridotto in tutto il Paese: nel 2007 le donne guadagnavano in media in un anno 33mila dollari, ovvero il 71%della media degli uomini, pari a 46mila dollari, ma nel 1970, i guadagni delle donne erano il 52% di quelli degli uomini. La crisi economica sembra accelerare questo processo, dato che gli uomini rimangono più facilmente disoccupati delle donne: nel 2008 gli uomini nella prima fascia di età lavorativa rappresentavano i due terzi delle persone che avevano perso il lavoro, mentre per le donne la disoccupazione è stata minore. Negli anni settanta gli uomini tendevano a sposare donne con un titolo di studio più basso, ma oggi più della metà dei coniugi ha un titolo di studio equivalente, nel 28% dei casi la moglie ha un titolo di studio più alto e nel 19% ce l'ha il marito. Il cambiamento è ancora più forte fra gli afroamericani, dove già negli anni settanta molte donne lavoravano e spesso avevano studiato di più. Nel 2007 un terzo delle donne afroamericane aveva un titolo di studio più alto del marito e nel 26% delle coppie con un marito laureato le mogli guadagnavano di più. «Abbiamo assistito ad uno storico cambiamento nel patto del matrimonio sin dalla metà del ventesimo secolo - commenta il sociologo Andrew Cherlin della John Hopkins University - il vecchio patto era che il marito guadagnava e la moglie si occupava della casa. Il nuovo è che tutti e due lavorano e mettono insieme i guadagni». Questo processo, aggiunge, «ha accresciuto l'autorità e il potere decisionale» delle donne, ora «mariti e mogli condividono il potere di decidere». Secondo Richard Fry, uno dei coautori del rapporto del Pew center, quello che è cambiato è che il matrimonio è ora «più vantaggioso» di prima per gli uomini: nel 1970 gli uomini single avevano uno status economico maggiore di quelli sposati, oggi la moglie lavora e spesso ha un titolo di studio più alto.

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