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Di Pietro stringe la morsa

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In Puglia De Magistris chiede l'alleanza a Vendola e in Campania boccia De Luca. Così l'Idv mina il Pd

Maria Acqua Simi
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Prima fu il Lazio. Dopo il caso Marrazzo, il Pd ben pensò di distogliere l'attenzione da Brenda and Co correndo con i radicali e candidando Emma Bonino alle regionali. Poi venne l'Idv: in ben 11 regioni il Pd si è alleato al partito dipietrista per cercare di vincere sul Pdl. Noi di Libero titolammo "Ammanettati a Di Pietro" e qualcuno arricciò il naso. In Campania si è deciso che correrà De Luca, (senza primarie, e forse è un bene dopo il disastro pugliese) e De Magistris subito c'ha messo becco: "Nome improponibile", ha dichiarato senza possibilità d'appello. E mentre ha bocciato il candidato Pd, ha pure fornito  l'ennesima conferma della morsa che, lentamente, Di Pietro e i suoi stanno stringendo intorno al Pd. Che dimostra di non accorgersi di nulla, troppo preso dalla crisi che da tempo lo sta investendo. Sono le parole di Luigi De Magistris, pronunciate questa mattina, a dare il sigillo definitivo a quest'alleanza sempre più pericolosa (e ancora non è ben chiaro per chi): "Stiamo lavorando insieme per costruire un'alternativa al berlusconismo, che ha infettato anche la sinistra. Diciamo no alle alchimie politiche fatte nei salotti e sì a una convergenza che parte dal popolo". De Magistris, a margine della presentazione del libro-intervista "Giustizia e potere", ha così ipotizzato un'alleanza con Nichi Vendola anche in Puglia. "Io, Di Pietro, Vendola e chi vorrà partecipare. Mettiamo in atto un grande movimento popolare basato su questione morale e questione culturale".  E se è vero che Vendola ha rotto con i suoi proprio pochi giorni fa, è anche evidente come l'Idv non si lasci scappare proprio nessuno. L'importante è esserci e per vincere, a questo giro, l'Italia dei Valori dimostra di non avere remore. Si corre con chiunque, a prescindere, con l'obiettivo dichiarato di abbattere "il partito di Berlusconi" e quello, mascherato, di diventare il nuovo partito leader della gente che a destra non sta. "Voglio costruire una alternativa non solo a Berlusconi ma al "berlusconismo" che è una patologia che ha infettato anche parte della sinistra", ha detto l'ex pm.  "A me non basta la questione morale, dobbiamo sconfiggere un modello subculturale che nacque con Craxi. Non è casuale l'operazione di riabilitazione di Craxi perchè delegittima Mani pulite e significa riabilitare anche Berlusconi". Insomma, vecchia storia, alleanze nuove.

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