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"Rinnovare la politica, rispettando la legalità"

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L'appello del presidente della Cei Angelo Bagnasco

Eleonora Crisafulli
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Rinnovare la politica, portando in primo piano legalità e senso dello Stato. E' questo l'auspicio del presidente della Conferenza episcopale italiana, Angelo Bagnasco, intervenuto ieri sera al convegno sulla "Sfida educativa", organizzato da Comunione e Liberazione. Il senso di cittadinanza - Il cardinale ha sottolineato l'importanza di "porre attenzione alla res publica e quindi alla cittadinanza nella polis che trova nell'impegno politico la sua più alta forma di espressione. Il sogno di allargare le generazioni dei politici cristianamente ispirati, che siano in grado di rinnovare profondamente questo fondamentale ambito dell'esistenza, passa attraverso la capacità di educare e formare al senso della cittadinanza e dello Stato, della legalità e dell'impegno nella società civile, in cui si vive quella sana laicità cui Benedetto XVI spesso ci richiama". La Chiesa ha una storia luminosa, un patrimonio oggettivo di valori e di metodo, che nessuna ombra, per quanto grave e criminosa e odiosa si può scoprire, potrà cancellare La pedofilia - Nel discorso non poteva mancare il riferimento sui casi di pedofilia nella Chiesa. Bagnasco esprime profondo disappunto, ma ricorda "una storia di duemila anni, ricca di pedagogia e di grande sacrificio e dedizione per l'educazione delle nuove generazioni. Una storia luminosa, un patrimonio oggettivo di valori e di metodo, che nessuna ombra, per quanto grave e criminosa e odiosa si può scoprire, potrà cancellare". Emergenza educativa - D'altra parte, l'emergenza educativa - su cui verte il convegno - "la vediamo continuamente sui giornali, per la strada, nelle famiglie dove c'è un grande senso di smarrimento. E anche i fatti più tristi che accadono e che vedono come protagonisti i giovani, a volte addirittura minorenni, sono segnali di una richiesta di aiuto per una formazione ulteriore, per una pienezza di vita mentre tanta violenza e tante forme di disagio denunciano il contrario".

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